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Grande successo per il documentario sulla strada romana “Flaminia Militare” del 187 a.C., storia di un’eccezionale scoperta archeologica tra Bologna, Fiesole e Arezzo
Il documentario che racconta la riscoperta della strada romana narrata da Tito Livio nella storia di Roma
Un documentario e una serie di escursioni guidate organizzate dai circoli Legambiente SettaSamoggiaReno e Alto Mugello per raccontare la storia della strada romana tra Bologna, Fiesole e Arezzo, un’eccezionale scoperta archeologica dovuta alla costanza e all’impegno di due archeologi per passione che si sono messi alla ricerca di questa strada “scomparsa” sull’appennino tosco emiliano.
Dopo il ciclo di proiezioni in anteprima, il documentario che racconta la storia della riscoperta della strada romana è stato reso disponibile anche online sul sito www.terramagazine.it e in pochissimi giorni è già stato abbondantemente superato il migliaio i download del video, a dimostrazione del notevole interesse per la storia di questa scoperta archeologica.
La storia della strada romana:
Racconta Tito Livio nella sua storia di Roma che nel 187 a.C. i due consoli Caio Flaminio e Marco Emilio Lepido ricevettero dal Senato romano l’incarico di debellare le popolazioni liguri che occupavano i territori dell’appennino tosco emiliano.
Sconfitti i liguri e riappacificato il territorio, i due consoli tracciarono 2 strade: una da Rimini a Piacenza, per collegare i territori della pianura padana da poco conquistati, la famosa via Emilia, e l’altra invece doveva collegare Bologna (fondata appena 2 anni prima), ad Arezzo, attraverso il crinale appenninico.
Mentre la via Emilia è ancora oggi nota a tutti, l’altra strada cadde successivamente in disuso e nel corso dei secoli se ne perse ogni traccia. Restò però viva nella memoria delle popolazioni appenniniche che alle pendici del Monte Bastione, tra Madonna dei Fornelli e Castel dell’Alpi passasse un’antica strada romana. Lo testimoniano anche diversi toponimi situati lungo un ipotetico percorso rettilineo di crinale: più antichi come Cà d’la streda e Font d’la streda, o più moderni come il nome di Via Romana Antica, attribuito nel 1963 dal comune di San Benedetto Val di Sambro alla strada che dalla piazza di Madonna dei Fornelli porta verso le Croci.
Negli anni ’70, anche in seguito al ritrovamento di una moneta romana nella fessura tra due pietre in una cava di arenaria, due “archeologi per passione”, decisero di mettersi alla ricerca di questa strada romana tramandata dai loro antenati.
Ed è così nel 1979 alle pendici del Monte Bastione, dopo circa 2 anni di ricerche, Cesare Agostini e Franco Santiintercettarono il primo tratto di “basolato”, la tipica pavimentazione romana che nel corso dei secoli era stata ricoperta da circa un metro di terra e foglie. Da lì nel corso degli anni, seguendo il crinale appenninico e basandosi sul presupposto che i romani tendevano a realizzare strade il più possibile rettilinee, con l’aiuto di amici e volontari hanno riportato alla luce altri tratti di strada: alcuni dei quali perfettamente conservati.
La grande scoperta di Agostini e Santi ha portato, nell’arco di oltre 30 anni di ricerche, al ritrovamento di 7 siti archeologici a cavallo del Passo della Futa e all’individuazione dell’intero percorso della Flaminia Militare tra Bologna e Arezzo, escluse le aree antropizzate. Nel corso degli scavi sono stati riportati alla luce tratti di decine di metri di basolato, spesso sepolti sotto 80-100 centimetri di terra, ma molto resta ancora da indagare, altri tratti di basolato, reperti delle popolazioni liguri e un sito, vicino Monte Poggiaccio, dove probabilmente le legioni romane allestivano il campo per la sosta nel tragitto tra Bologna e Fiesole, che richiedeva 2 giorni di cammino.
Per tenere viva la memoria storica della Flaminia Militare e valorizzare i territori dei comuni montani attraversati dalla strada romana, i circoli Legambiente SettaSamoggiaReno e Alto Mugello hanno formato 18 Guide Volontarie per la realizzazione di visite guidate ai siti archeologici sul crinale tra le provincia di Bologna e Firenze.
È stato così creato un coordinamento delle Guide Volontarie di Legambiente che si occupano dell’organizzazione di escursioni e visite ai vari siti, per raccontare dal vivo la storia della strada romana.
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