Ambiente

L’acqua potabile è una risorsa teoricamente abbondante sul pianeta, ma non in ugual misura

L’acqua potabile è una risorsa teoricamente abbondante sul pianeta, ma non in ugual misura. Nei paesi temperati l’acqua non manca quasi mai, in quelli caldi può mancare anche molto spesso. E con il riscaldamento globale la situazione potrebbe peggiorare molto nei prossimi anni. Il Wwf ha pubblicato uno studio che mostra come anche i paesi che abbondano d’acqua, in questo caso la Germania, dipendano moltissimo dalla disponibilità d’acqua in altri paesi.
Nel consumo globale d’acqua infatti bisogna calcolare anche quella necessaria per produrre cibi, vestiti e ogni altro genere di prodotto. Quindi alla fine la necessità di acqua che un paese come la Germania ha ogni anno arriva a 160 km cubici d’acqua, ma solo la metà viene dalle pioggie e dai fiumi tedeschi. Lo studio del Wwf vuole far capire quanto sia importante difendere la disponibilità d’acqua anche in paesi lontani dall’Europa. Eppure la convenzione Onu sull’utilizzo delle acque è stata firmata soltanto dalla Germania di tutti i paesi del G8, e per entrare in vigore avrebbe bisogno della firma di altri 19 paesi.
Intanto a Stoccolma, in Svezia, si tiene come ogni agosto la settimana internazionale dell’acqua, che cerca di affrontare innanzitutto il problema della disponibilità di acqua potabile sicura, che manca ancora a 880 milioni di persone nel mondo, soprattutto nelle enormi periferie delle grandi città nei paesi in via di sviluppo. In questi paesi inoltre spesso la fornitura d’acqua viene privatizzata, rendendo la vita impossibile ai poveri, che finiscono per spendere tutto quello che hanno per pagare l’acqua potabile. Una situazione simile provocò la rivolta dell’acqua in Bolivia nel 2000, una rivolta riuscita che costrinse il consorzio inglese, italiano, americano e boliviano che doveva gestire l’acquedotto a rinunciare. La banca Mondiale in effetti spesso ha costretto i paesi poveri ad accettare la privatizzazione dell’acqua in cambio dei prestiti, una delle varie forme di neocolonialismo di questo organismo non certo umanitario.
In un mondo in cui nei prossimi cinquant’anni il cambiamento climatico potrebbe lasciare 3 miliardi di persone in una situazione di scarsità d’acqua è abbastanza ovvio che il problema andrebbe affrontato seriamente. E in effetti i potenti e i ricchi della Terra lo stanno affrontando molto seriamente. Stanno cercando di privatizzare tutta l’acqua del pianeta.