Astronomia

L’INIZIO DELL’ERA SPAZIALE

 

L’INIZIO DELL’ERA SPAZIALE
L’ambiente, i pionieri e l’Anno Internazionale della Geofisica
L’inizio dell’era spaziale
I risultati raggiunti nel campo spaziale dalla specie umana affondano le proprie radici in sentimenti che di nobile hanno ben poco. 
L’era spaziale inizia ufficialmente con un BIP proveniente dall’oscurità che circonda la Terra, il 4 ottobre del 1957, e la spinta non fu data – come sarebbe più lecito pensare – dall’Anno Geofisico Internazionale iniziato a luglio del 1957 e terminato a dicembre del 1958. La spinta più forte fu dovuta alla guerra fredda tra USA e URSS, alla loro lotta mirante ad ottenere la supremazia in fatto di missili. Questi missili furono poi “riconvertiti” a spedire nello spazio i satelliti artificiali. 

Con le prime conquiste spaziali, fortunatamente, le motivazioni cambiarono ed esplorare ciò che è intorno alla Terra ha consentito all’uomo di capire molte cose e di ribadire alcuni concetti. 
Primo concetto tra tutti: l’uomo occupa una posizione davvero misera all’interno dell’Universo. Non è più l’elemento di spicco dell’Universo ed occupa un pianetino piccolo tra i miliardi di pianeti che esistono. 
Secondo concetto, fondamentale per la prosecuzione della specie, riguarda la necessità di rivolgersi verso altri pianeti.Konstantin Tsiolkovsky, maestro dell’aeronautica, sostenne un giorno che la Terra è una culla “nella quale l’uomo non può vivere per sempre” ed in effetti sappiamo che è così: quando il Sole cesserà di scaldarci con l’equilibrato tepore che ci fornisce da tempo, l’uomo dovrà aver imparato a vivere in stazioni orbitanti o su altri pianeti. Tra cinque miliardi di anni circa, infatti, la Terra non sarà più vivibile per come la intendiamo noi e la razza umana, se vorrà continuare, dovrà cambiare culla.

L’era spaziale è dovuta essenzialmente a due uomini: Sergei Korolev per l’Unione Sovietica e Wernher Von Braun per gli Stati Uniti: furono loro soprattutto a dirottare le proprie invenzioni verso scopi non bellici, verso lo spazio.

 

 
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I Pionieri dello spazio
I padri fondatori dell’astronautica possono essere ricondotti essenzialmente a tre:

Konstantin Tsiolkovsky

K. Tsiolkovsky

  Russo, nato a Izhevsk il 17 settembre del 1857, portò avanti le sue conoscenze da autodidatta. La sordità non gli impedisce di ottenere la cattedra di matematica e fisica al distretto di Kaluga. Le opere principali di Tsiolkovsky sono due: “L’esplorazione degli spazi cosmici con dei veicoli a reazione”, del 1903, mostra l’utilizzo dei razzi ed il loro rendimento, mentre “Treni di razzi cosmici” del 1929 parla dei missili a più stadi. Le sue opere introducono concetti quali le basi spaziali, i propellenti liquidi ed i collegamenti interplanetari.
Muore a Kaluga il 19 settembre del 1935, a 78 anni.

Hermann Oberth

H. Oberth

  Nato in Transilvania, a Hermannstadt, il 25 giugno del 1894, studia in Germania e ne diventa cittadino. A completamento della teoria di Tsiolkovsky, pubblica “Il razzo negli spazi interplanetari” nel 1923 descrivendo le fasi di un razzo e le accelerazioni che subirebbe un passeggero. Studia, inoltre, il funzionamento dei propulsori nel vuoto ed il trasferimento in orbita dei carichi. Tra i suoi allievi c’èvon Braun, dal quale nascerà il razzo V-2, il primo missile balistico della storia. Muore a Norimberga, a 95 anni, il giorno 29 dicembre 1989.

Robert Goddard 

R. Goddard

  
Nato il 5 ottobre 1882 a Worcester, in Massachussetts, nel 1919

 pubblica “Un metodo per raggiungere le grandi altezze” dove pone le basi per la costruzione di un razzo, che poi costruirà davvero. Il primo razzo a propellenti liquidi (cherosene ed ossigeno), infatti, si stacca da terra il 16 marzo 1926 ad Auburn, proprio ad opera di Goddard. Il volo dura 2 secondi e mezzo, raggiungendo 13 metri di altezza alla velocità di 100 km/h. Fa registrare oltre 200 brevetti in materia spaziale. Muore nel 1945, il 10 agosto, a Baltimora.

A partire da questi pionieri, due personaggi su tutti spiccarono per ingegno e risultati raggiunti:

Sergey Korolev

S. Korolev

  Nato a Zhitomir il 30 dicembre del 1906, ha dedicato tutta la sua vita al volo progettando un aliante a soli 17 anni. Laureato in ingegneria aeronautica a Mosca, nel 1931 fonda il gruppo di ricerca sulla propulsione a reazione, il GIRD, traendo spunti dai lavori di Tsiolkovsky
Nel 1938 viene arrestato da Stalin e condannato a dieci anni di lavori forzati, ma ben presto il dittatore russo capisce di dover fronteggiare il pericolo tedesco quindi crea le sharashkas, prigioni in cui vengono raccolti tutti gli ingegneri. Alla fine del conflitto mondiale, Korolev viene inviato in Germania per fare razzia di documenti e progetti tedeschi, che finora avevano portato alla realizzazione del vettore V-2 da parte di von Braun. Stalin stesso assegnò a Korolev il compito di portare a termine il primo missile intercontinentale, il noto R-7 Semyorka, collaudato con successo nel 1957, due mesi prima del battesimo spaziale che ha portato a spasso lo Sputnik. 
Korolev muore il 14 gennaio del 1966, a soli 59 anni, per i postumi di un intervento chirurgico mirante a rimuovere un tumore all’intestino. 

Wernher von Braun

H. Von Braun

  Nato a Wirsitz (Polonia) il 23 marzo del 1912, von Braun è stato un ingegnere tedesco naturalizzato statunitense, tra le figure più importanti dell’astronautica mondiale e capostipite del programma spaziale americano. L’ispirazione ai suoi studi venne dalle opere di Hermann Oberth, che andò poi ad assistere entrando nella Società dei Voli Spaziali. I primi successi vennero nel 1934, quando l’equipe divon Braun riuscì a lanciare due missili per un totale di 2,4 chilometri percorsi. Entrò nel Partito Nazista facendo una veloce carriera fino a diventare Maggiore. Il gruppo di von Braun elaborò il missile V-2, che venne lanciato verso l’Europa occidentale nel 1944. Il fatto che von Braun dichiarò di voler dedicare i missili allo spazio lo fece arrestare, nel 1944, per crimini contro lo Stato ma durò poco dal momento che senza di lui la produzione del V-2 era a rischio. Al termine della guerra mondiale, von Braun ed altri 500 ingegneri si consegnarono agli americani, ma intanto i V2 avevano fatto circa 5000 morti e 10000 feriti: von Braun fu considerato criminale di guerra.
In America, i progetti di von Braun furono dapprima osteggiati a favore del lancio del Vanguard, ma prima lo Sputnik e poi il fallimento del Vanguard costrinsero il governo a puntare su di lui: il suo razzo, il Jupiter-C, portò l’Explorer-1 in orbita in soli tre mesi, dando inizio al programma spaziale americano il 31 gennaio del 1958.
Da direttore tecnico dello stabilimento ABMA della NASA, elaborò il progetto del Saturn, un razzo in grado di portare astronauti sulla Luna ed infatti fu proprio il Saturn V a portare l’equipaggio dell’Apollo 11 sul suolo lunare. La NASA, in seguito, mirò ad altri obiettivi e von Braun rassegnò le proprie dimissioni.
Malato di cancro, morì il 16 giugno del 1977 ad Alexandria, in Virginia.

 

 
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Anno Geofisico Internazionale: inizia la corsa allo spazio

Logo dell’Anno Internazionale di Geofisica 1957

  IGY è l’Anno Geofisico Internazionale iniziato a luglio 1957 e terminato a dicembre del 1958. Il presidente degli USA, Eisenhower, durante la sua carica fu costretto a prendere molte decisioni sul lato spaziale ed il 29 luglio del 1957 annuncia il lancio di un satellite, il Vanguard, tramite un vettore omonimo. Lo scopo era lo studio del pianeta in ossequio all’IGY.
Pochi giorni dopo anche l’URSS, per bocca di Leonid Sedov durante il congresso della Federazione Astronautica internazionale a Copenaghen, dichiara uno scopo simile, ma il proclama sovietico viene sottovalutato dal governo americano. 
Il gruppo di Wernher von Braun propone l’utilizzo del suo vettore, il Jupiter C, ma il governo americano non vuol dedicare ad uno scopo scientifico un mezzo finanziato dal Ministero della Difesa, quindi si opta per il Vanguard, finalizzato a soli scopi civili. Mentre il progetto del Vanguard va avanti, von Braun completa il suo Jupiter-C e lo testa, zavorrandolo per evitare che l’ultimo stadio entri in orbita. In pratica, quel giorno gli USA avrebbero potuto mettere in orbita il primo satellite della storia, ma non lo fecero. Era il 20 settembre del 1956 e gli USA, per motivi legati alla rivalità interna tra i suoi Ministeri, perde una grande occasione. Mosca, avvertita dai servizi segreti, prende la notizia come un fallimento americano nel primo tentativo di mettere un satellite in orbita, ma tanto basta a far decidere ai sovietici di lasciar perdere il progetto originario e puntare su un satellite più piccolo e facile, il progetto “Prostreishiy Sputnik N.1” (PS-1) approvato con Consiglio dei Ministri del 15 febbraio 1957.
 

FONTE SKYLIVE.IT