ACCADE NEL MONDO
RECORD DEGLI INCENDI BOSCHIVI IN ITALIA .DANNI ECONOMICI INCALCOLABILI

Dal 2004 al 2010 la situazione incendi boschivi è stata, tutto sommato, accettabile, incendi si, ma non disastrosi come nel 2003. Un certo sollievo per gli ambientalisti e i forestali. Tutto merito del clima estivo che per 7 anni ha limitato i danni all’ambiente causati dagli incendi forestali. Tanto per fare un esempio la scorsa estate le missioni di volo dei canadair per spegnere gli incendi non hanno superato le 1.500 ore, oggi invece siamo ad oltre 3.500 ore e l’estate non è ancora finita! L’estate 2012 quindi ha deciso di riprendersi tutto “il suo tempo perso”. Il grande caldo africano, ovviamente, ma soprattutto l’attività di criminali come i piromani hanno decretato questo disastro ecologico. In particolare colpite le regioni: Sardegna, Lazio, Campania e Sicilia. E piogge all’orizzonte, ad eccezione del nord, neppure l’ombra! Se continuerà a colpirci questo caldo implacabile, il 2012 sarà ricordato come l’anno peggiore per gli incendi di bosco degli ultimi venti
anni. Ma oltre al danno ambientale, all’immissione nell’atmosfera di ulteriore gas serra come la CO2, va calcolato il danno economico verso una nazione già in coma finanziario. Se calcoliamo che un’ora di volo di un canadair costa 9.000 euro e se questa cifra la moltiplichiamo per le 3500 ore totali di volo il risultato dà una cifra impressionante: 31,5 milioni di euro. Se a questi 31,5 milioni di euro ci aggiungiamo i costi di una squadra di intervento su un incendio ( Vigili del Fuoco, Forestale e Protezione Civile) per circa 150 euro l’ora e per due mesi di impegno, superiamo i 35 milioni di euro, se poi dobbiamo aggiungere il costo dei ritardanti, il carburante dei mezzi di terra, le attrezzature, le ore di straordinario per le squadre, ecc. ci avviciniamo ai 100 milioni di euro. Se a tutto questo, in fine, sommiamo il danno materiale arrecato al nostro patrimonio boschivo arriviamo a 4 miliardi di euro “andati in fumo”. Una bella “mazzata” per le casse dello Stato che immaginiamo si rifarà comunque su noi, poveri sudditi, con qualche nuova stangata sui carburanti o sui servizi pubblici essenziali.
FONTE:ACCADEMIAKRONOS.IT
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