Anche la Crosta Continentale risulta avere spessori variabili raggiungendo anche i 90 Km al di sotto della catena montuosa dell’Himalaya. A causa di queste profondità non è stato ancora possibile, con le attuali tecniche di perforazione, raggiungere materialmente la “fine” della crosta. La domanda allora giunge spontanea: Com’è stato possibile determinare con questa precisione anche la sola differenza di spessore fra Continentale e Oceanica? Semplice, si usano le onde sismiche….si si avete capito bene, si sfruttano i terremoti per potere investigare sia sulla struttura che sulla composizione dell’interno del nostro pianeta!! Talvolta addirittura si creano artificialmente, non i terremoti, ma le onde sismiche, con forti esplosioni, per poter indagare per profondità limitate. Ma torniamo alla nostra Terra: i valori di densità media della Terra, confrontati con quella della crosta, mostrano un aumento di densità con la profondità e quindi una non omogenea distribuzione delle masse all’interno del pianeta. Ciò si può realizzare in due modi: o per un continuo e costante aumento della densità, dalla superficie verso l’interno della terra, o per
salti attraverso superfici di discontinuità. Una superficie di discontinuità è un piano immaginario che divide due porzioni, in questo caso di roccia, con caratteristiche fisiche diverse (durezza, composizione, densità o altro).
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