Educare, innovare e crescere: la Conferenza regionale per la ricerca si chiude con uno sguardo rivolto ai giovani
CAGLIARI settembre 2012. La ricerca sin dalle scuole per poter raggiungere risultati
eccellenti. La seconda giornata della Conferenza regionale per la ricerca e l’innovazione
tenutasi a Cagliari si è focalizzata sull’importanza della diffusione della cultura scientifica
tra i giovani con una sessione specifica. «I ragazzi devono poter vedere in concreto cosa
fanno i ricercatori per scoprire cose nuove e per capire cosa fare da grandi e quindi
prendere come esempio proprio i ricercatori», ha spiegato Elena Ugolini, sottosegretario di
Stato al Miur. «È quello che fa il Ministero con numerosi progetti. Di questi uno ha
interessato anche la Sardegna: quest’estate nell’Isola è stata fatta un’esperienza
importante che potrebbe diventare un modello nazionale dove i ricercatori di importanti
centri (tra i quali CRS4 e Porto Conte Ricerche) si sono messi a disposizione per fare
svolgere uno stage di 3-4 settimane all’interno dei proprie strutture, coinvolgendoli in
progetti comuni. Sono stati coinvolti gli studenti delle superiori che si sono distinti per la
motivazione e i risultati scolastici». Un modo per orientare i ragazzi nelle scelte di studio e
di lavoro nell’ambito scientifico.
Nella ricerca «si deve investire nonostante la crisi proprio per uscire prima dal momento di
difficoltà», ha spiegato Luigi Nicolais, presidente del Cnr, «e ottenere risultati importanti».
Tra questi il radiotelescopio di San Basilio, per costruirlo sono stati necessari 10 anni, ai
quali si aggiungono gli anni di studio e di ricerca, che sarà tra i primi cinque al mondo. «Le
applicazioni pratiche di un’infrastruttura di questo tipo sono molte», ha precisato Lucio
Piccirillo, dell’Università di Manchester e capo del gruppo astronomico anglosassone. «Dai
sistemi wi fi alla telefonia, sino alla tecnologia pura: il radiotelescopio può essere sfruttato
in molti modi e permette alla Sardegna si essere in collegamento con tutto il mondo». La
ricerca è il motore dello sviluppo «e deve essere animata dalla volontà di scoprire cose
nuove. Per questo non si può prevedere quali siano i risultati del lavoro: se fossero
prevedibili non avrebbe senso ricercarli», ha detto Paolo Giubellino, ricercatore del Cern.
Istituto, quest’ultimo, famoso per risultati e scoperte eccezionali, come il Bosone di Higgins
e internet. «L’applicazione di simili progetti è però più pratica di quanto si pensi: ad
esempio la rete internet, il World wide web, quando è nato serviva solo per un uso interno
al Cern e non era prevedibile l’uso diffuso che poi ha avuto».
Anche oggi i lavori sono stati guidati dal vicepresidente della Regione (e assessore alla
Programmazione) Giorgio La Spisa che ha fatto la sintesi di quanto emerso nelle due
giornate della Conferenza. «Dobbiamo superare le barriere e considerare complementari
politica, ricerca e sviluppo», ha sottolineato, «l’indirizzo politico è necessario ma senza
sostituire la libertà della persona che nella ricerca deve esprimersi a tutto campo. È un
percorso difficile che però abbiamo già avviato in questi tre anni ottenendo buoni risultati e
che nonostante le ristrettezze finanziarie intendiamo proseguire per valorizzare i progetti
più validi. Vogliamo accettare la sfida di poterci confrontare con i grandi centri di ricerca
internazionali, creando le condizioni di crescita collegando la ricerca al sistema educativo
e allo stretto rapporto con i giovani».
Mentre per Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche, la grande novità
emersa da questa edizione della Conferenza regionale per la ricerca e innovazione sono i
cluster tecnologici nazionali. «È una sfida che deve essere colta anche dalle imprese
sarde. Il Governo ha individuato 8 aeree tematiche dentro le quali le nostre aziende
possono partecipare e dare un’importante collaborazione. La Sardegna potrebbe essere
coinvolta in quattro di questi settori. Esserci da subito è fondamentale per assicurare la
nostra presenza all’interno dei processi decisionali che verranno presi nei prossimi anni».
Maggiori informazioni sul sito www.ricercaeinnovazionesardegna2012.eu.
fonte:SARDEGNA RICERCHE
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