Astrofisica

Le news da INAF

 

Il ponte di gas caldo fra gli amassi di galassie Abell 399 e Abell 401. Crediti: ESA & Planck Collaboration, STScI Digitized Sky Survey

DIECI MILIONI DI ANNI LUCE DI GAS ROVENTE 

Il ponte più lungo dell’universo

È un filamento di gas a 80 milioni di gradi. Collega con un’unica campata due ammassi di galassie distanti fra loro dieci milioni di anni luce, vale a dire circa 100 miliardi di miliardi di chilometri. Lo ha osservato il telescopio spaziale Planck dell’ESA.

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I NODI DEL VERTICE MINISTERIALE ESA 

Summit da sciogliere

Vertice a Napoli per i paesi che fanno parte dell’Agenzia Spaziale Europea. Presieduta dal Ministro Profumo la riunione ha tre nodi principali da sciogliere: il futuro di Ariane, il contributo di ESA alla Stazione Spaziale Internazionale nella fase 2015-2020 e la nuova configurazione di EXOMARS che vedrà il coinvolgimento della Russia.

La supernova di tipo Ia SN2011fe, apparsa nella galassia M101, nota anche come 'girandola', il 24 agosto 2011. Crediti:  B. J. Fulton, Las Cumbres Observatory Global Telescope Network

FORSE ORIGINATA IN UN SISTEMA DI DUE NANE BIANCHE 

La supernova povera di idrogeno

La supernova SN2011fe, la più vicina di tipo Ia negli ultimi 20 anni, si sarebbe prodotta in un sistema binario composto da due nane bianche. I risultati, basati sui dati raccolti dallo spettrometro MODS installato al Large Binocular Telescope, verranno pubblicati in un lavoro sulla rivista The Astrophysical Journal. Il commento di Paolo Mazzali (INAF).

La Terra e Marte, visti rispettivamente dalla sonda Galileo e da Mars Global Surveyor (NASA/JPL)

UNO DALL’INTERNO, L’ALTRO DALLA CROSTA ESTERNA 

La storia di Marte in due meteoriti

Uno studio su Planetary Science Letters cerca di ricostruire la storia dell’acqua su Marte a partire da due meteoriti, simili e contemporanei ma provenienti uno dal mantello e l’altro dalla superficie. Il secondo contiene più acqua e diversi isotopi dell’idrogeno.

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OSSERVATO DIRETTAMENTE DALLE HAWAAI 

Kappa And b: pianeta o nana bruna?

I ricercatori dell’Università di Toronto hanno osservato un oggetto extrasolare molto particolare grazie al telescopio Subaru: ha 13 volte la massa di Giove, orbita a grande distanza da una stella di grande massa. I ricercatori lo definiscono “super-Giove”, ma potrebbe essere una nana bruna.

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DIALOGO VIRTUALE PER UN FUMETTO 

L’immaginazione e la scienza

Interpellato dall’autore di “il Pianeta Perduto” della Bonelli editore, Massimo Della Valle descrive come potrebbe esistere un pianeta che offre sempre la stessa faccia al proprio sole e ha una notte a causa dell’eclisse prodotta da un pianeta compagno. La risposta non corrisponde appieno all’immaginazione di Andrea Serra, ma unisce nel lettore la capacità di fantasticare alla voglia di conoscere

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LIBRO DIDATTICO DI STEFANO SANDRELLI 

Io, i quanti e mia figlia

La recensione dell’ultimo lavoro di Stefano Sandrelli, Quanti amici, edito da Feltrinelli Kids, e letto da una ‘fanciulla’ di 13 anni, un buon test per una corretta recensione

Tre immagini dell'asteroide 2007 PA8 ottenute dai dati radar dell'antenna Goldstone della NASA. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Gemini

immagini dal sistema solare 

Ecografia di un asteroide

A fine ottobre, il passaggio ravvicinato dell’asteroide 2007 PA8 ha permesso all’antenna Goldstone di realizzare delle immagini radar ricostruendo da terra un modello 3d dell’asteroide. La tecnica di osservazione è molto interessante e sempre più diffusa per lo studio di corpi minori. Potenti antenne da Terra vengono usate sfruttando un principio simile a quello utilizzato per le ecografie.

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INAUGURATO ALL’OSSERVATORIO DI CAPODIMONTE 

A Napoli il museo degli strumenti astronomici

La collezione del museo comprende cannocchiali di diverse dimensioni, oculari, scale graduate per determinare le posizioni degli astri, antichi libri. Tra le chicche lo specchio del 1798 costruito da Herschel, o il telescopio di Fraunhofer realizzato agli inizi dell’800.

Immagine composita nella luce visibile e nei raggi X della nebulosa planetaria Abell 30 ottenuta dalle riprese dei telescopi spaziali Hubble e XMM-Newton. Nel riquadro è visibile il dettaglio della zona centrale della nebulosa, con le strutture filamentose frutto della 'riaccensione' della stella. Crediti: per l'immagine principale, nei raggi X ESA/XMM-Newton; nell'ottico NSF/NOAO/KPNO; per il dettaglio NASA/CXC/IAA-CSIC/M. Guerrero et al, NASA/STScI

SCOPERTA GRAZIE A HUBBLE E XMM-NEWTON 

La seconda vita di Abell 30

Una stella simile al Sole sembra ormai spenta, ma si riaccende per un brevissimo periodo prima di tornare nell’oblio, forse definitivamente. La storia potrebbe ripetersi identica tra qualche miliardo di anni nel nostro Sistema solare. Senza lieto fine per tutti i pianeti che lo compongono.

INAF