I salici che tentano di raddrizzarsi producono 5 volte più biocarburante
I ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno scoperto un metodo per far crescere più robusti i salici. Si tratta di un vero trucco e i ricercatori, in un certo senso, si “prendono gioco” dei giovani alberi. Inclinando le piante di 45% i ricercatori hanno infatti scoperto che gli alberi si comportano come se fossero battuti da vento forte, crescendo con delle caratteristiche che li rendono fino a 5 volte più produttivi se finalizzati alla produzione di biocarburante.
L’effetto portentoso era già stato osservato nelle piantagioni britanniche, ma gli scienziati non erano ancora riusciti a capire quale fosse l’ingrediente che permetteva ad alcuni salici di essere più produttivi.
I ricercatori hanno scoperto attraverso lo studio genetico che i salici che si trovano in difficoltà, perché battuti dal vento forte, producono più molecole di zucchero nell’intento di reagire al vento e “volersi tirare su”.
“L’effetto crea un eccesso di molecole di zucchero nei fusti dei salici, che tentano di raddrizzarsi verso l’alto”
spiegano i ricercatori.
La novità è che questi zuccheri prodotti dai salici, con un’apposita lavorazione che deve esser ancora messa a punto, potrebbero competere con le attuali produzioni di biocombustibili.
I salici sono già ampiamente coltivati nel Regno Unito per produrre biocarburanti per i veicoli a motore, per gli impianti di riscaldamento e l’industria. Secondo i ricercatori in futuro tutte le colture di salice potrebbero essere allevate per produrre questo tratto genetico, che le rende una fonte di energia più produttiva e più verde.
Lo studio è stato condotto da Nicholas Brereton e da Michael Ray, del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Imperial College di Londra ed è stato pubblicato sulla rivista “Biotechnology for Biofuels”.
Brereton ha spiegato: “Sappiamo da tempo che lo stress ambientale può causare una modifica nelle reazioni interne degli alberi, e che può essere più facile ottenere molecole di zucchero da questi tipi di legno. Si tratta di un importante passo avanti. Il nostro studio mostra che variazioni genetiche naturali sono responsabili di queste differenze, e questo potrebbe essere la chiave per svelare il futuro per la bioenergia sostenibile del salice”.
I ricercatori hanno effettuato un parte dell’esperimento in un laboratorio che si trova su un tetto nel centro di Londra. Metà dei salici crescevano dritti e l’altra metà inclinata di 45%. I ricercatori hanno poi studiato le diversità genetiche fra i due gruppi.
Il team ha poi cercato lo stesso effetto nei salici che crescono in condizioni naturali nelle isole Orcadi, al largo della costa più a nord della Scozia, dove i venti sono regolarmente così forti che gli alberi sono costantemente piegati ad angoli acuti. I dati hanno confermato che i salici inclinati possono rilasciare cinque volte lo zucchero degli alberi cresciuti in identiche condizioni, ma in laboratorio.
Angela Karp del Rothamsted Research, che guida il progetto di ricerca sulla biomassa ha dichiarato: “Siamo molto entusiasti di questi risultati perché dimostrano che alcuni salici rispondono di più agli stress ambientali, come il vento forte, modificando la composizione del loro legno in modi che ci sono utili.”.
I nuovi risultati aiuteranno gli scienziati a crescere colture di biocarburanti in condizioni climaticamente difficili in cui sono limitate le possibilità di crescita delle colture alimentari, riducendo quindi al minimo i conflitti fra cibo e combustibile.
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