Dopo le api anche le farfalle
Gli insetti notturni volanti sono importanti per l’ecosistema come le farfalle colorate che vediamo durante il giorno.
Ma negli ultimi 40 anni i due terzi delle 1.000 specie britanniche sono diminuite e tre specie:l’orange upperwing, il bordered gothic e il Brighton wainscot si sono tutti estinti negli ultimi dieci anni.
Il Rapporto Conservazione Farfalla sostiene che le falene erano in declino a causa di modifiche degli habitat, in particolare a causa dell’agricoltura più intensiva e gli effetti del cambiamento climatico, segnalando una perdita “potenzialmente catastrofica” della fauna selvatica nel Regno Unito.
In tutto, sia “micro-falene” e specie più grandi o “macro-tarme” – si sono estinte circa 62 specie nel 20 ° secolo.
Il rapporto effettuato dal Rothamstead Research dice che il numero totale di falene perse è del 40 per cento nel Sud della Gran Bretagna, ma rimasta stabile al Nord, con flessioni in alcune specie.
Chris Packham, presentatore TV e vice-presidente della Butterfly Conservation, ha spiegato che tutti soffriamo, se muoiono le falene. “Questi animali sono la specie indicatore chiave che ci permettono di sapere come il nostro ambiente sta evolvendo in un periodo di cambiamento ambientale senza precedenti. Oltre ad essere importanti impollinatori, le falene sono un ingranaggio assolutamente fondamentale per il cibo di altre specie come gli uccelli e pipistrelli. La perdita drammatica e permanente di falene, evidenziata nella presente relazione, segnala una perdita potenzialmente catastrofica della biodiversità nella campagna inglese”.
Richard Fox, responsabile dell’indagine e autore principale del rapporto, ha detto che il calo della percentuale delle falene porta ad un calo più ampio d’insetti che colpisce l’intero ecosistema e, infine, la catena alimentare umana.
“Il calo improvviso e devastante delle falene comuni che abbiamo rilevato è un atto d’accusa schiacciante di come la recente attività umana abbia messo in ginocchio la nostra fauna selvatica”.
Mr Fox ha detto che la rimozione di siepi e di fiori, l’uso crescente di pesticidi e fertilizzanti inorganici hanno avuto un impatto sulle falene, in particolare nel Sud della Gran Bretagna, dove l’intensificazione dell’agricoltura è stata più forte.
Il cambiamento climatico sembra avere un effetto positivo su alcune specie, permettendo alcune falene meridionali di iffondersi nel Nord, ma gli impatti negativi su altre falene sono troppo rilevanti.
Il rapporto ha anche riscontrato che, mentre le specie autoctone sono calate notevolmente, c’è stato un afflusso di nuove specie di falena nella Gran Bretagna, la conseguenza di condizioni più calde che rendono il Paese adatto per le specie continentali.
L’articolo integrale è disponibile sul sito www.telegraph.co.uk
AIAB
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