Secondo gli inquirenti è stato “squarciato il velo d’ombra nel quale erano rimasti alcuni personaggi, mai prima d’ora sfiorati dalle inchieste sull’eccidio”.
Si tratta di Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino, Lorenzo Tinnirello, Salvo Madonia e Cosimo D’Amato. Sono tutti in carcere già da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia ed omicidio.
I provvedimenti odierni sono stati disposti dal gip di Caltanissetta Francesco Lauricella su richiesta del procuratore aggiunto Domenico Gozzo e dei sostituti Onelio Dodero e Stefano Luciani.
D’Amato è il pescatore che consegnò al gruppo di sicari l’esplosivo prelevato da alcuni vecchi ordigni trovati in mare; Madonia, uno dei reggenti della potente famiglia palermitana di Resuttana, è ritenuto uno dei mandanti della strage Falcone, assieme a tutta la Cupola mafiosa.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.