IMPARARE FACENDO: IL BIODIGESTORE PRODUTTORE DI BIOGAS
Il Biodigestore è un impianto che produce biogas, e viene alimentato a biomassa vegetale, rifiuti agricoli o scarti dell’industria alimentare. Il biogas, ottenuto dalla digestione anaerobica avvenuta nel biodigestore, viene poi convogliato in un cogeneratore per produrre energia elettrica e termica.
Un Biodigestore anaerobico ricava quindi energia green da rifiuti agricoli, smaltisce rifiuti organici, contribuisce a limitare gli sprechi alimentari e soprattutto l’uso dai combustibili fossili. Inoltre il biodigestato, prodotto dall’impianto, può essere utilizzato come fertilizzante naturale.
Molte comunità, attente a scelte di tutela ambientale, lo hanno già inserito nel loro territorio, per risolvere i problemi dei rifiuti. Qualuque novità tecnologica ha però bisogno della consapevolezza dei suoi utilizzatori. E’ necessario informare e coinvolgere i cittadini, quindi, ma soprattutto educare e accrescere la cultura della scienza e della tecnologia.
A questo proposito vi vogliamo raccontare la storia di un Istituto Scolastico di Ferrara, un tecnico agrario, di una classe di giovani pieni di entusiasmo, che coordinati da una Dirigente Scolastica intraprendente, un’appassionata professoressa e un ricercatore dell’ENEA, hanno realizzato un prototipo di un digestore anaerobico, che gli è valso un premio internazionale.
Studente
“Questo è il nostro biodigestore, ora andrò a illustrarvi tutte le parti con cui è composto: questo è l’agitatore che serve per tenere la biomassa ben miscelata all’interno di questo contenitore. Il contenitore è fatto di PVC. Inoltre abbiamo il sistema di carico che è stato artigianalmente costruito. Sotto abbiamo la piastra per mantenere una temperatura costante attraverso un indicatore che troviamo qui. Abbiamo poi un sistema di scarico e un sistema di raccolta. Qui troviamo il rubinetto dove si convoglia il biogas prodotto. Il biogas passa in un tubo che fa arrivare il gas in una bascula che ci dice più o meno le quantità di gas che noi produciamo. Questa bascula opera dei colpi che vengono contati da questo sistema elettronico.
Ora faremo vedere come viene quotidianamente eseguito il carico nel nostro biodigestore. La biomassa da noi utilizzata è il marcomele. Ora Giacomo verserà nel nostro imbuto questa biomassa per poi andare ad aprire il rubinetto più superficiale e per aspirarlo con questa siringa da noi costruita.
Quindi abbiamo fatto quest’operazione per fare in modo che l’ossigeno non entri nel biodigestore che lavora anaerobicamente. Ora Giacomo ci fa vedere come viene effettuato lo scarico in modo tale che la biomassa all’interno mantenga sempre un livello costante”.
La messa a punto del digestore, ma soprattutto la misurazione quotidiana della produzione di biogas e l’impegno costante nella gestione del piccolo prototipo, costituiscono il valore aggiunto di questo progetto didattico.
Roberto Farina, ENEA
“Il mondo dell’agricoltura in questi anni ha sicuramente implementato moltissimo questo tipo di tecnologia. C’è sicuramente un gap di formazione per i tecnici agricoli che devono utilizzare questo tipo di apparati, questo tipo di tecnologie. E questa collaborazione ha intenzione di migliorare la loro conoscenza e permettere ai ragazzi che usciranno da questo corso di avere una competenza sufficiente per poter gestire un impianto di produzione di biogas. Agli studenti sono state fatte fare delle prove prima in piccola scala su test batch, e successivamente è stato realizzato il digestore anaerobico in scala da banco che ha permesso loro di gestire un processo nella sua completezza anche se pure in piccola scala”.
Presentato ad Istanbul al 22th Reserch Projects Contest, il biodigestore della VA si è aggiudicato il premio riservato ai progetti stranieri.
Roberta Monti, Dirigente Scolastica I.I.S. Vergani Navarra
“Siamo venuti a contatto con questa realtà turca questa scuola privata che si chiama MEF che ogni anno organizza un premio internazionale su varie scuole di varie nazioni europee e non europee. su progetti di questo genere.
Quest’anno ho deciso di puntare sull’Istituto Navarra visto che avevano in progetto questo biogestore, che era stato fatto in collaborazione con l’ENEA”.
Emanuela Giannini, Docente Istituto Navarra
“L’esperienza di Istanbul è stata per i nostri ragazzi estremamente stimolante. Là hanno avuto la possibilità di venire a contatto con realtà scientifica di altri paesi molto diverse. In quel contesto devo dire si sono mossi con una grande disinvoltura perché il linguaggio della scienza è davvero internazionale, e lì loro hanno potuto dare il meglio di sé evidenziando quella grande passione quell’entusiasmo che hanno mostrato tutto l’anno nel nostro progetto”.
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