Luogo: Frascati
Data: 04/07/2013
Canale: Nucleare
Autori: L. Moretti, S. Marconi, M. Maffioletti
Prendiamo una lampadina.
Accendiamola.
Diventerà incandescente ed emetterà luce per via della resistenza, la proprietà del materiale di opporsi al passaggio di corrente elettrica.
Stiamo consumando energia.
Passiamo ora a questo cavo.
Se lo carichiamo con della corrente e lo cortocircuitiamo, cioè lo chiudiamo ad anello, l’energia elettrica continuerà a circolare senza consumarsi.
Vi presentiamo i superconduttori.
Materiali straordinari che possono essere composti da svariati elementi, come stagno, niobio titanio in forma di leghe metalliche che permettono di trasportare una quantità di corrente, anche a grandi distanze senza disperderla, fino a cento volte quella di un cavo in rame di pari dimensioni. Ma ad una condizione. Questi materiali diventano superconduttori solo se mantenuti a bassissime temperature. Prossime allo zero assoluto , dove ogni attività atomica si
interrompe. E proprio al di sotto della temperatura che gli scienziati definiscono critica, che il valore della resistività di questi materiali, si annulla bruscamente consentendo il passaggio di correnti molto intense, in grado di generare fortissimi campi magnetici. Proprietà straordinarie, quelle dei superconduttori, di cui probabilmente abbiamo beneficiato almeno una volta nella vita senza saperlo. Antonio della Corte – ENEA “Le risonanze magnetiche sono fatte con materiali superconduttori, che vuol dire che i magneti sono avvolti con cavi superconduttori, portati alla temperatura dell’elio liquido, quindi a circa -270°, e caricati di corrente. Dopo di che vengono cortocircuitati e la corrente continua a circolare in eterno nel magnete a condizione che questo venga mantenuto freddo”. Dalla vita di tutti i giorni alla scienza che ricerca l’origine della materia. Un volo pindarico che ci permette di comprendere però le grandi potenzialità dei superconduttori. Antonio Della Corte – ENEA “La seconda principale applicazione è nel campo della ricerca. La ricerca usa fondamentalmente i cavi superconduttori perché non consumano energia. Un uso enorme di superconduttori è fatto per esempio nella macchina acceleratrice che è presente al CERN. Ci sono più di 1600 magneti superconduttori installati. Non sarebbe stato possibile una macchina come quella usando magneti tradizionali, cioè avvolti in fili di rame perché il consumo di energia sarebbe stato enorme e non sarebbe stato possibile avere tale energia disponibile”. L’ENEA, con i suoi laboratori di Frascati, è leader nella ricerca sui superconduttori, un settore molto vasto e dal futuro promettente che comprende lo studio di nuovi materiali, la caratterizzazione di dispositivi, fili e cavi superconduttori e la progettazione di magneti. Un’attività che l’ENEA condivide con l’industria italiana. Un’industria altamente specializzata e orientata ad un nuovo business, che coincide con la sfida energetica del terzo millennio: la fusione nucleare.
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