Sostenibilità

“LA NATURA D’ITALIA”

BIODI05

CONFERENZA “LA NATURA D’ITALIA”

WWF: “OCCORRE METTERE IN CONTO LA NATURA, L’ITALIA DEVE CAMBIARE”

LE QUATTRO INIZIATIVE CHIESTE A PARLAMENTO E GOVERNO

Solo l’1% della Manovra 2014 destinato all’ambiente

Necessarie risorse per attuare la Strategia Nazionale per la Biodiversità

Gli interventi dei rappresentanti del Governo, oggi alla Conferenza “La Natura d’Italia”, confermano l’urgenza di un cambio di passo istituzionale, un Green Deal, un cambiamento verde, per “mettere in conto la natura” e procedere alla ri-conversione ecologica dell’Italia.

 

Il presidente del WWF Italia, Dante Caserta, che interviene oggi nell’Aula Magna dell’Università di Roma La Sapienza, commenta: “Il WWF chiede con convinzione che si passi dalle parole ai fatti, a partire dall’agenda verde annunciata dal governo che deve contenere atti concreti e significativi. In particolare è urgente: 1. istituire al più presto la Commissione per il Capitale Naturale, prevista dal Collegato alla Legge di Stabilità 2014, per introdurre la valutazione del “capitale naturale” nei conti pubblici e definire una legge innovativa che consenta di affiancare alla contabilità economica, la contabilità ecologica, superando i limiti del PIL. 2. orientare al meglio i Fondi comunitari 2014-2020 per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, contrastare il rischio idrogeologico e tutelare l’ambiente; 3. dare indirizzi per l’azione sinergica delle aree protette e delle istituzioni nell’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità; 4. un pacchetto di sostegno ai green job, a chi ha attività connesse con la conservazione della natura, che faccia leva su agevolazioni fiscali e riduzione del costo del lavoro e ai progetti di infrastrutture verdi.”

 

Quello di cui il Paese ha bisogno sono politiche economiche, sociali ed ambientali concrete a sostegno dell’economia e dell’occupazione verde in grado di sostenerla, coerenti con gli indirizzi dati a livello mondiale dall’UNEP, il programma per l’ambiente delle Nazioni Unite, che ha definito al Summit Rio+20 la Green Economy, come “un’economia che produce un miglioramento del benessere umano e dell’equità sociale, contestualmente ad una significativa riduzione dei rischi ambientali e delle scarsità ecologiche”

 

Il WWF accoglie con favore l’annuncio che nel semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea sarà convocato un consiglio più informale su ambiente e lavoro che auspichiamo abbia ricadute positive e significative sull’occupazione giovanile green anche in Italia.

 

Il WWF osserva che ancora c’è molto da fare in Italia.

La manovra economica e finanziaria del Governo per il 2014 presenta sul “capitolo ambiente” finanziamenti pari all’1% (140 milioni di euro) dell’ammontare complessivo (13,1 miliardi di euro), mentre sui temi trattati da questa Conferenza le novità sono ancora più scarse. In particolare manca qualsiasi finanziamento dedicato all’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità, approvata nell’ottobre 2010, mentre per gli interventi nelle aree protette, una volta portate in sicurezza negli anni scorsi le risorse per il funzionamento ordinario dei parchi nazionali terrestri,  lo stanziamento destinato agli interventi ammonta nel 2014 ad appena 5,8 milioni di euro e non ci sono garanzie per l’attività ordinaria delle Aree marine protette.

Il taglio delle risorse avvenuto in questi anni ha comportato anche la cancellazione di programmi importanti a sostegno della green economy, come ad esempio il programma INFEA, ed ha ridotto significativamente la capacità di contrastare il commercio illegale delle specie a rischio, protette dalla CITES, uno dei tanti  affari della criminalità organizzata, che nel 2014 avrà a disposizione solo 47.000 euro mentre nel 2011 era disponibile una cifra circa 5 volte superiore (218.000 euro).

 

Il WWF ricorda che l’importo di competenza per il prossimo anno del Ministero dell’ambiente è di 509 milioni di euro, con una integrazione di 40 milioni di euro, equivalenti ad un +10% rispetto alla cifra (468 milioni di euro) stanziata dal governo Monti nel 2013. Per il WWF è importante che si sia fermato il  declino progressivo che aveva messo in discussione la stessa operatività del Ministero a tutela dell’ambiente (nel 2009 il bilancio del ministero ammontava a 1,649 miliardi di euro e nel 2010 era di 1,265 miliardi di euro), ma si attende ancora una significativa inversione di tendenza che confermi l’interesse di tutto il Governo al mettere in conto la natura.

 Roma, 12 dicembre 2013

 WWF Italia

Sara Bragonzi  

Cristina Maceroni 

 SCHEDA DI APPROFONDIMENTO

 Il WWF sottolinea l’urgenza di provvedimenti adeguati ed azioni concrete per:

 ATTRIBUIRE UN VALORE CENTRALE AL CAPITALE NATURALE: riconoscendo il valore alla Natura nelle politiche pubbliche. Il WWF auspica l’approvazione da parte del Parlamento dell’art. 31 del “collegato ambientale alla legge di stabilità”, già approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Orlando, sulla contabilità ambientale che istituisce il “Comitato per il capitale naturale”. Il Comitato, auspicato da tempo dal WWF, dovrà fornire al Governo gli strumenti utili per la migliore comprensione degli effetti dello stato delle risorse naturali e dell’ambiente, sulla performance economica del Paese e sul benessere degli individui, individuando in particolare le conseguenze economiche e sociali derivanti dalla mancata prevenzione degli impatti e dei danni ambientali delle attività produttive.

ANDARE OLTRE IL PIL ED INTRODURRE STRUMENTI PER IL PAGAMENTO DEI SERVIZI ECOSISTEMICI : approvando in Parlamento una legge che integri con una contabilità ecologica la contabilità economica, secondo le metodologie definite dal System of Environmental Economic Accounting (SEEA) delle Nazioni Unite, con particolare attenzione alla presa in considerazione del valore e del ruolo svolto dai servizi ecosistemici. Secondo il WWF è  necessario che il Governo, con il contributo prioritario del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dell’Economia e delle finanze, definisca indicatori per la contabilizzazione dei PES (Payment Ecosystem Services – Pagamenti dei Servizi Ecosistemici) nei bilanci pubblici e linee guida per la loro introduzione in quelli dei settori privati e individui strumenti fiscali per incentivare e agevolare le produzioni o le attività certificate, che attestino l’uso virtuoso delle risorse naturali e ne disincentivino la dissipazione.

 PROVVEDIMENTI PER “FARE” GREEN ECONOMY CON LA CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLA BIODIVERSITA’: sollecitando il Governo in carica a definire al più presto provvedimenti urgenti per: a) introdurre agevolazioni fiscali e la riduzione del costo del lavoro per gli investimenti e le attività connesse alla conservazione della natura; b) eliminare le gare d’appalto al massimo ribasso per la gestione dei beni pubblici prevedendo sempre criteri di qualità dei progetti e competenza ed esperienza degli operatori. Le gare di appalto al massimo ribasso generano inefficienza nel lavoro e la diminuzione degli stipendi dei lavoratori e incentivano il lavoro nero; c) incentivare il turismo scolastico soprattutto ad indirizzo naturalistico e culturale, introducendo queste attività nei programmi didattici, riconoscendo crediti formativi per gli studenti e forme di incentivazione per gli insegnanti.

Il WWF chiede inoltre al Ministero dell’Ambiente di rianimare il programma INFEA (Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale) in sinergia con le Regioni, un programma che in passato ha dimostrato di essere un valido volano per il sostegno all’occupazione ed attività imprenditoriali per molti giovani, fornendo un contributo essenziale per diffondere quei valori di sostenibilità e solidarietà alla base della green economy.

 UTILIZZARE IN MODO EFFICIENTE ED EFFICACE I FONDI DELL’UNIONE EUROPEA NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020: sollecitando le Regioni a destinare risorse adeguate per raggiungere i risultati attesi indicati dall’Accordo di Partenariato per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la e gestione dei rischi (Obiettivo 5) e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse (Obiettivo 6).  Il WWF ritiene, inoltre, che sarebbero stati maturi i tempi per un PON Ambiente, un Programma Operativo Nazionale in grado a nostro avviso di sostenere gli investimenti necessari per promuovere la green economy attraverso la conservazione della natura. Del PON Ambiente s’è perso traccia lungo il percorso della programmazione dei Fondi comunitari per il 2014 – 2020.. L’Italia ha disponibili complessivamente 78,6 miliardi di euro (di cui 36,6 miliardi sono destinati all’agricoltura) per sostenere la propria economia e gli investimenti necessari per rendere le nostre imprese più competitive e sostenibili. La conservazione e valorizzazione della biodiversità è uno degli obiettivi prioritari per l’Europa 2020 ma nel nostro Paese siamo stati fino ad oggi incapaci di spendere con efficienza ed efficacia le risorse assegnate alle misure dedicate alla conservazione della natura (nel periodo 2007 – 2013 per la promozione del nostro patrimonio naturale attraverso il turismo abbiamo speso in media il 6,6% dei fondi disponibili con il FESR, Fondo Europeo Sviluppo Regionale).

 ATTUARE LA STRATEGIA NAZIONALE PER LA BODIVERSITA’: chiedendo l’introduzione di un nuovo capitolo nel Bilancio del Ministero del’ambiente per l’attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità in modo da garantire una specifica linea di finanziamento strategica pluriennale, per il cofinanziamento, anche attraverso il coinvolgimento delle aree protette nazionali, dei programmi comunitari dedicati, come il LIFE.

 RAFFORZARE LA FINALITA’ DELLE AREE NATURALI PROTETTE: dando indirizzi Ministeriali per rafforzare l’azione integrata delle Aree naturali protette nazionali e regionali a tutela della biodiversità e di definire obiettivi specifici per ogni area protetta a tutela della biodiversità, come già indicato tra l’altro in questa Conferenza nel documento prodotto dalla specifica sessione tematica.

Il 28 dicembre 2012 è stata emanata la prima Direttiva ministeriale, dopo 20 anni di attuazione della legge quadro nazionale, la Legge 394 del1991, quale strumento di indirizzo per verificare le performance degli Enti parco in relazione all’obiettivo prioritario, stabilito dalla Legge quadro, della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale italiano. Dopo questa prima Direttiva è opportuno che seguano atti analoghi che chiedano agli Enti parco di specificare i loro specifici obiettivi di conservazione. Negli anni scorsi sono state messe in sicurezza le risorse per il funzionamento ordinario dei parchi nazionali terrestri,  mentre lo stanziamento destinato agli interventi e progetti ammonta nel 2014 ad appena 5,8 milioni di euro. Risorse che riteniamo insufficienti. Non ci sono poi ancora garanzie per l’attività ordinaria e lo sviluppo delle Aree marine protette e sono ad elevato rischio di estinzione le aree protette regionali.

VIDEO WWF DI ARCHIVIO

GREEN ECONOMY  http://upload.wwf.it/earth/File/archivio%20video/GREEN%20ECONOMY/

OASI http://upload.wwf.it/earth/File/archivio%20video/Oasi/

AREE PROTETTE http://upload.wwf.it/earth/File/archivio%20video/Specie%20protette/

 Roma, 12 dicembre 2013

 

 WWF Italia