Nuove frontiere scientifiche

NUOVE PROSPETTIVE DI CURA PER LA MALATTIA DI HUNTINGTON

NEUROMED, NUOVE PROSPETTIVE DI CURA PER LA MALATTIA DI HUNTINGTON

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Nuove prospettive di cura per la Malattia di Huntington emergono da una ricerca “targata” IRCCS Neuromed e appena pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Human Molecular Genetics che suggerisce una possibile risposta a questa malattia rara tramite un farmaco già in commercio per la Sclerosi Multipla.

La ricerca è stata condotta presso il Centro Ricerche dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed dal gruppo di Neurogenetica diretto da Ferdinando Squitieri. Gli esperimenti di laboratorio hanno evidenziato che il farmaco migliora la comunicazione tra le cellule nervose (fenomeno noto come “connettività”), preserva le aree cerebrali, favorisce l’incremento cerebrale di fattori protettivi neurotrofici come alcuni gangliosidi e fattori di crescita, rallenta la progressione della malattia e prolunga in maniera significativa la vita media degli animali trattati con questo farmaco che hanno presentato performance motorie eccellenti rispetto a quelli non trattati che, al contrario, hanno manifestato la drammatica progressione di malattia attesa. Le strutture di connessione che collegano le aree cerebrali sono apparse protette dall’uso di questo farmaco che, come già sottolineato, viene prodotto con una indicazione diversa dalla Malattia di Huntington e specifica per la Sclerosi Multipla.

Questa ricerca, condotta nell’ambito di un prestigioso progetto Marie Curie dell’Unione Europea, apre dunque nuovi panorami ed offre nuove speranze per combattere questa gravissima malattia rara che, ad oggi, non ha una cura.

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LA COREA DI HUNTINGTON

La malattia di Huntington è una gravissima malattia rara del sistema nervoso che coinvolge anche l’apparato muscolare. Perdita della capacità di controllo delle emozioni e delle facoltà cognitive, progressiva disabilità motoria con movimenti involontari del corpo a scatti (motivo per cui è nota anche come Còrea, ovvero danza) e difficoltà della coordinazione motoria coesistono in un quadro clinico complesso che la rende, ad oggi, priva di una cura.

L’esordio della patologia, a carattere ereditario, avviene intorno ai 40-50 anni. Attualmente la MH ha una prevalenza di circa 3 – 7 casi per 100.000 abitanti con discendenza europea occidentale. Si stima che in Italia siano circa 6.000 le persone ammalate e 18.000 quelle a rischio di ereditare la malattia.

fonte:

Neuromed Parco Tecnologico