NUOVE FONTI DI ENERGIE PULITE: MALGRADO I FINANZIAMENTI SI SPENDE ANCORA POCO NELLA RICERCA E SVILUPPO.
Un rapporto climatico trapelato dalle Nazioni Unite suggerisce che stiamo investendo troppo poco nelle energie pulite.
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Il Congresso ha appena approvato un finanziamento volto a riparare i danni provocati dai tagli agli investimenti nella ricerca e sviluppo di fonti energetiche, e in alcuni casi i finanziamenti saranno incrementati notevolmente, come ad esempio nella ricerca nucleare . Si tratta di un’ottima notizia per lo sviluppo di nuove tecnologie energetiche.
Sfortunatamente, molti esperti continuano a sostenere che occorrano più investimenti per la risoluzione delle odierne sfide energetiche, specialmente per quanto riguarda il cambiamento climatico – ambientalisti e industriali – la ricerca e lo sviluppo andrebbero triplicati rispetto a oggi per sostenere la filiera di innovazioni necessarie ad abbattere le emissioni di gas serra.
L’assenza di investimenti nel cambiamento climatico è stata evidenziata nella bozza di un rapporto delle Nazioni Unite che è trapelato fino ad agenzi di stampa quali Reuters.
Stando al rapporto trapelato, al fine di impedire che le temperature salgano di oltre 2 gradi centigradi – una temperatura che dovrebbe essere tollerabile – la quantità di energia proveniente da fonti pulite quali nucleare e solare dovrebbe triplicare o quadruplicare.
Non siamo lontanamente vicini al traguardo, anzi, stiamo andando sempre peggio.
L’impiego di combustibili fossili crescendo più rapidamente delle rinnovabili, e la quota di energia nucleare – una fonte energetica a basse emissioni – sta diminuendo.
Il New York Times ha riportato che i governi del mondo stanno sovvenzionando maggiormente i combustibili fossili invece di passare a fonti di energia a basse emissioni .
Certamente la risposta non è cessare immediatamente tutti i sussidi ai combustibili fossili. Sarebbe una scelta disastrosa, specialmente per le regioni povere che dipendono pesantemente da elettricità e combustibili economici. Questi sussidi dovranno essere però ridotti su una scala temporale prevedibile, e nuove tecnologie dovranno essere sviluppate rapidamente per fornire una valida alternativa.
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