Nato dalla forte passione per la scienza, Scienzaoggi è un magazine d’ informazione scientifica che desidera indagare sui perché delle cose, sulle cause e sugli effetti dei fenomeni che osserviamo ogni giorno.
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Il rischio totale di mortalità cala del 50 per cento in chi beve vino, ma pare crescere se si consumano regolarmente birra e liquori. A fare ancora una volta l’elogio del nettare di Bacco è uno studio danese, che rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie. Secondo alcuni esperti, il consumo moderato di vino può aiutare il benessere cardiovascolare, ma basta esagerare per favorire la comparsa di ipertensione: i vantaggi per i vasi sanguigni del consumo di vino a basse dosi sarebbero legati all’azione antiossidante del resveratrolo che appartiene alla famiglia di composti polifenolici ed è presente negli acini dell’uva, nel vino, in alcune bacche e semi oleosi (arachide) ed in particolari piante. Il resveratrolo è una delle fitoalessine prodotte naturalmente da parecchie piante, in difesa da agenti patogeni quali batteri e funghi. E’ una sostanza che ha attirato molto interesse tra i ricercatori che si occupano di prevenzione di patologie o per rallentare l’invecchiamento. Periodicamente capita di assistere a servizi di telegiornali e di leggere articoli su riviste di ampia diffusione che parlano bene di un consumo costante di vino soprattutto rosso che contiene resveratrolo.
Nell’uva è contenuto solo nella buccia, mentre il contenuto nel vino dipende dalla pianta della vite, dalla locazione geografica di coltivazione e dal tempo di fermentazione. Come conseguenza, il contenuto di resveratrolo dipende dal tipo di vino ed è maggiore nel vino rosso che in quello bianco o rosato. Altre sostanze benefiche contenute nel vino per la loro attività vasodilatatrice sono i polifenoli. Secondo una ricerca, infatti, i polifenoli contenuti nella bevanda aiutano a contrastare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, poiché hanno la capacità di proteggere gli acidi grassi polinsaturi dall’ossidazione.
Un corretto rapporto tra gli omega-3 e gli omega-6 nelle membrane delle nostre cellule è fondamentale per modulare la risposta infiammatoria: i polifenoli agiscono più efficacemente nei confronti degli omega-3, rispetto agli omega-6, attivando così un processo di azione antinfiammatoria.
Da non dimenticare, però, che il vino rosso è pur sempre una bevanda alcolica e, pertanto, è necessario non abusarne. Gli scienziati stimano infatti che le dosi perfette di assunzione della bevanda sono di un bicchiere al giorno per la donna e due per l’uomo. Andare oltre le dosi consigliate, significherebbe comunque andare incontro ad effetti dannosi per il nostro fisico.
Un corretto rapporto tra gli omega-3 e gli omega-6 nelle membrane delle nostre cellule è fondamentale per modulare la risposta infiammatoria: i polifenoli agiscono più efficacemente nei confronti degli omega-3, rispetto agli omega-6, attivando così un processo di azione antinfiammatoria.Il rischio totale di mortalità cala del 50 per cento in chi beve vino, ma pare crescere se si consumano regolarmente birra e liquori. A fare ancora una volta l’elogio del nettare di Bacco è uno studio danese, che rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie. Secondo alcuni esperti, il consumo moderato di vino può aiutare il benessere cardiovascolare, ma basta esagerare per favorire la comparsa di ipertensione: i vantaggi per i vasi sanguigni del consumo di vino a basse dosi sarebbero legati all’azione antiossidante del resveratrolo che appartiene alla famiglia di composti polifenolici ed è presente negli acini dell’uva, nel vino, in alcune bacche e semi oleosi (arachide) ed in particolari piante. Il resveratrolo è una delle fitoalessine prodotte naturalmente da parecchie piante, in difesa da agenti patogeni quali batteri e funghi. E’ una sostanza che ha attirato molto interesse tra i ricercatori che si occupano di prevenzione di patologie o per rallentare l’invecchiamento. Periodicamente capita di assistere a servizi di telegiornali e di leggere articoli su riviste di ampia diffusione che parlano bene di un consumo costante di vino soprattutto rosso che contiene resveratrolo.
Nell’uva è contenuto solo nella buccia, mentre il contenuto nel vino dipende dalla pianta della vite, dalla locazione geografica di coltivazione e dal tempo di fermentazione. Come conseguenza, il contenuto di resveratrolo dipende dal tipo di vino ed è maggiore nel vino rosso che in quello bianco o rosato. Altre sostanze benefiche contenute nel vino per la loro attività vasodilatatrice sono i polifenoli. Secondo una ricerca, infatti, i polifenoli contenuti nella bevanda aiutano a contrastare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, poiché hanno la capacità di proteggere gli acidi grassi polinsaturi dall’ossidazione.
Da non dimenticare, però, che il vino rosso è pur sempre una bevanda alcolica e, pertanto, è necessario non abusarne. Gli scienziati stimano infatti che le dosi perfette di assunzione della bevanda sono di un bicchiere al giorno per la donna e due per l’uomo. Andare oltre le dosi consigliate, significherebbe comunque andare incontro ad effetti dannosi per il nostro fisico.
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