Comunicazioni Scientifiche

TG di Medici Senza Frontiere “Un mese in azione

Ecco  il nuovo TG di Medici Senza Frontiere “Un mese in azione”. Escludendo le emergenze dell’ultima ora (come l’ebola, su cui ci aggiorniamo per altre vie),  sono riportate  le principali azioni MSF di marzo, sia in versione integrale, sia in pillole separate.

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 Il tg completo è su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=tcfU16DhUV4&list=UUYTauZa0rWRYTKXVoyBmSxQ

o scaricabile in alta risoluzione qui: http://www.msf.it/appoggio/Marzo.zip

Questo mese in particolare vi segnaliamo gli aggiornamenti dalla

 Repubblica Centrafricana, una crisi scoppiata proprio un anno fa, il 24 marzo 2013, come ricorda il rapporto con le testimonianze MSF che potete leggere qui: http://archivio.medicisenzafrontiere.it/pdf/EN-CAR-one-year-report.pdf

(“Anche il nostro staff più temprato ha visto raramente livelli simili di violenza. E l’emergenza continua” racconta Marie-Noëlle Rodrigue, capo delle operazioni MSF in CAR – vedi nota in coda)

Due storie dalla Repubblica Centrafricana:

 > La prima riguarda Carnot, città di passaggio per i musulmani in fuga verso il Camerun. Circa mille persone sono bloccate in città e vivono nel compound della chiesa cattolica sotto la protezione dei soldati dell’Unione Africana. E’ una situazione esplosiva che degenera regolarmente. Medici Senza Frontiere cura i feriti da arma da fuoco, anche bambini https://www.youtube.com/watch?v=mNQ_24IRCoo

 > E poi ci sono i rifugiati centrafricani nei paesi vicini: secondo le stime sono 35.000 in Camerun e 82.000 in Ciad. Le loro condizioni di vita sono misere e gli aiuti umanitari largamente insufficienti. A Goré, in Ciad, le donne appendono i loro veli ai rami degli alberi per avere un po’ di protezione. Saranno drammaticamente inadeguati quando, tra poche settimane, inizierà la stagione delle piogge. – https://www.youtube.com/watch?v=ELaEZcmtuok

Tra gli altri temi del mese, troverete pillole su

– le donne rifugiate, le più vulnerabili, con la storia di Rabiatou e del suo bambino nato lungo il cammino – https://www.youtube.com/watch?v=KHTCKAdsDro

– l’Afghanistan, dove l’accesso alle cure mediche è ancora limitato nonostante oltre dieci anni di aiuti internazionali – https://www.youtube.com/watch?v=pUxgs8H75qQ

– la tubercolosi, con le nuove medicine che utilizziamo in Armenia e l’iniziativa del “TB Manifesto” “Curami, Salvami”: raccogliamo firme in tutto il mondo per fermare l’emergenza, online su www.msf.it/TBmanifesto. – Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=CmE9d0XYS2k

  Medici Senza Frontiere

 Francesca Mapelli 

Sara Maresca 

 IL RAPPORTO REPUBBLICA CENTRAFRICANA “Un anno di violenza continua contro i civili”

 Massacri, omicidi, torture, sfollamenti, esodi massicci… Un anno dopo il colpo di stato nella Repubblica Centrafricana (CAR), le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) raccontano le atrocità di cui sono stati testimoni nel rapporto “CAR: un anno di violenza continua contro i civili”.

 Dodici mesi fa, il 24 marzo 2013, gruppi armati della coalizione ribelle Séléka hanno occupato Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana (CAR).

Da allora, questo paese già martoriato e poco sviluppato ha attraversato una grave crisi politica e militare che ha avuto impatti drammatici e senza precedenti per l’intera popolazione.

 “Quello che sta accadendo in Repubblica Centrafricana è assolutamente scioccante. Siamo abituati a lavorare in situazioni davvero dure, ma anche il nostro staff più temprato ha visto raramente livelli simili di violenza” ha detto Marie-Noëlle Rodrigue, capo delle operazioni MSF, al suo rientro dal CAR.

Questa crisi è scoppiata sullo sfondo di una situazione sanitaria già estremamente fragile. Gli indicatori sanitari in CAR sono tra i più bassi al mondo. Moltissimi membri della minoranza musulmana negli ultimi mesi sono stati costretti all’esilio nei paesi confinanti. Mentre loro affrontano l’impatto dell’instabilità, nessuno nel paese è rimasto indenne.

 Di fronte al peggioramento delle condizioni di sicurezza, ci sono bisogni cruciali da affrontare. Ecco perché Medici Senza Frontiere, organizzazione chiave nel paese, considera quello in CAR uno dei suoi interventi di emergenza più importanti e sta aumentando le proprie attività.

 Dall’inasprirsi del conflitto lo scorso dicembre, MSF ha trattato 4.000 feriti in Repubblica Centrafricana. Ha più di 2.200 operatori coinvolti nei sedici progetti in tutto il paese, a complemento dei programmi sanitari regolari già attivati nella capitale Bangui e nel resto del paese. Èquipe MSF sono state inviate anche in Ciad, Camerun e Repubblica Democratica del Congo, dove sono fuggiti circa 300.000 centrafricani.

 “La situazione umanitaria e sanitaria era già tremenda prima del colpo di stato, ma è addirittura peggiorata negli ultimi 12 mesi. Sappiamo che la crisi in CAR continuerà ancora. Ma già oggi, sul campo, non abbiamo abbastanza staff per rispondere al clamore dei bisogni. E l’emergenza continua” evidenzia Marie-Noëlle Rodrigue.

 Il rapporto completo è qui: http://archivio.medicisenzafrontiere.it/pdf/EN-CAR-one-year-report.pdf