Nato dalla forte passione per la scienza, Scienzaoggi è un magazine d’ informazione scientifica che desidera indagare sui perché delle cose, sulle cause e sugli effetti dei fenomeni che osserviamo ogni giorno.
Consapevole del sottile confine che divide scienza e conoscenza, esplora i molti ambiti del sapere scientifico, per comprendere l’oggi e il domani attraverso autorevoli fonti quali enti di ricerca, fondazioni e università.
Il “battito cardiaco della protostella aumenta con l’avvicinarsi alla combustione dell’idrogeno al nucleo.
In un lavoro pubblicato sulla rivista Science e coordinato da Konstanze Zwintz (Università di Leuven) insieme a Luca Fossati (Argelander Institut, Bonn) sono state studiate le caratteristiche delle pulsazioni di 34 stelle prossime ad ‘accendersi’. Lo spettro delle frequenze di pulsazione, ricavato dalle variazioni periodiche di luminosità delle stelle ‘nasciture’ misurate grazie alle osservazioni dei satelliti MOST e CoRoT, è stato così usato come una sorta di ecografia. Lo studio mette in evidenza che il ‘battito cardiaco’ della protostella aumenti con l’avvicinarsi alla combustione dell’idrogeno nel nucleo. Nel team hanno partecipato anche Ennio Poretti e Monica Rainer dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera.
C’è una ideale ‘strada’ dove le stelle passano la stragrande maggioranza della loro esistenza, e questa strada non si trova in nessun luogo dell’universo, ma all’interno di un grafico, ideato all’inizio del XX secolo da due astronomi, Ejnar Hertzsprung e Henry Norris Russell. Il diagramma che da loro prende il nome (o più brevemente diagramma H-R), mette in relazione la temperatura esterna di una stella con la sua luminosità ed è attraversato da una fascia, detta sequenza principale, dove vanno a ‘posizionarsi’ gli astri che splendono grazie alle reazioni di fusione nucleare nel loro nucleo. La permanenza delle stelle nella sequenza principale dipende essenzialmente dalla loro massa. Le stelle molto massicce e luminose possono ‘sostare’ per qualche decina di milioni di anni, quelle molto piccole e poco luminose, assai più attente al consumo del loro combustibile nucleare, rimangono stabili per un periodo comparabile all’età stessa dell’universo, anche più di dieci miliardi di anni.
Per gli astrofisici diventa quindi fondamentale non solo riconoscere la posizione di una stella nella sequenza principale – e quindi determinarne con precisione il colore e la magnitudine – ma anche la sua ‘età’, ovvero da quanto tempo quell’astro è entrato nella sequenza principale e, di conseguenza, quanto ancora vi rimarrà prima di entrare nelle fasi finali del suo ciclo evolutivo che, anche in questo caso, sono legate alla sua massa.
Determinare però l’età di una stella è una difficoltà spesso insormontabile. Stelle di età molto diverse popolano infatti la stessa zona del diagramma di Hertzsprung e Russell. Questa ambiguità è particolarmente evidente per oggetti celesti che, nel diagramma H-R, si collocano nei pressi della sequenza principale, una zona del grafico dove ricadono sia astri che non hanno ancora innescato le reazioni nucleari nel loro nucleo che stelle molto vecchie, prossime ad abbandonare la sequenza ed entrare quindi nella fase di giganti.
Come superare questa incertezza e migliorare il processo di datazione delle stelle prossime alla sequenza principale? Una convincente risposta arriva dall’asterosismologia, la branca dell’astrofisica che studia le proprietà delle stelle misurandone le oscillazioni di superficie. In un lavoro pubblicato su Science e coordinato da Konstanze Zwintz (Università di Leuven) insieme a Luca Fossati (Argelander Institut, Bonn), è stato utilizzato un campione di 34 stelle prossime al loro ingresso in sequenza principale per determinarne l’ampiezza delle frequenze di oscillazione. Lo spettro delle frequenze di pulsazione, ricavato dalle variazioni periodiche di luminosità delle stelle ‘nasciture’ misurate grazie alle osservazioni dei satelliti MOST e CoRoT, è stato così usato come una sorta di ecografia. Lo studio mette in evidenza che il “battito cardiaco” della protostella aumenti con l’avvicinarsi alla combustione dell’idrogeno nel nucleo, condizione che ne determina il suo ingresso nella sequenza principale.
Ennio Poretti e Monica Rainer, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera e co-autori del lavoro, ci spiegano che “per una stella ancora lontana dalla sequenza principale, la frequenza più alta di pulsazione (152 microHz, ovvero una oscillazione ogni quasi due ore per una stella in formazione da soli 2 milioni di anni) è molto diversa da una molto vicina (970 microHz, pari a una oscillazione ogni 17 minuti per una di 6 milioni di anni)”. Il progressivo aumento delle pulsazioni è ben visibile nel VIDEO.
“L’asterosismologia è un campo dove la ricerca italiana si distingue” sottolineano i ricercatori. “Oltre al nostro contributo a questa scoperta, numerose sono infatti le citazioni ai lavori teorici e osservativi di Francesco Palla (INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri), Marcella Marconi e Vincenzo Ripepi (INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte). I parametri stellari come gravità e temperatura, utilizzati per calcolare le tracce evolutive delle stelle di pre-sequenza, sono stati ottenuti da spettri ad alta risoluzione presi dallo strumento HARPS dell’ESO. L’analisi di questi spettri per studi su classi o gruppi di variabili è sostenuta dalla Comunità Europea nell’ambito del progetto FP7 SpaceInn ed è coordinata dall’Osservatorio Astronomico di Brera dell’INAF”.
In ottemperanza degli obblighi derivanti dalla normativa nazionale (D. Lgs 30 giugno 2003 n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali, e successive modifiche) e europea (Regolamento europeo per la protezione dei dati personali n. 679/2016, GDPR), il presente sito rispetta e tutela la riservatezza dei visitatori e degli utenti, ponendo in essere ogni sforzo possibile e proporzionato per non ledere i diritti degli utenti. A titolo informativo si precisa che la gestione dei cookie è complicata, sia da parte del gestore del sito (che potrebbe non riuscire a gestire correttamente i cookie di terze parti) che da parte dell'utente (che potrebbe bloccare cookie essenziali per il funzionamento dei sito). Per cui un modo migliore, e più semplice, per tutelare la privacy sta nell'utilizzo di strumenti anti-traccianti, che bloccano quindi il tracciamento da parte dei siti
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
Caricamento commenti...
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.