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Le nanomedicine contro il cancro
Le idee sono tante, molte delle quali già in fase avanzata di sperimentazione. L’Ifom, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce, sta mettendo a punto un metodo che utilizza nanoparticelle d’oro per identificare in un semplice campione di sangue la presenza di DNA con mutazioni specifiche di tumori: In tempi brevissimi (90 minuti) e con bassi costi sarà possibile diagnosticare tempestivamente la ricaduta della malattia. Il Labion della Fondazione don Carlo Gnocchi , in collaborazione con l’oncoematologia clinica del San Raffaele di Milano e il laboratorio di nanobiotecnologie dell’Università Bicocca, sta sviluppando un “kit usa e getta” basato su nanoparticelle in grado di rilevare in modo selettivo e rapido uno specifico biomarcatore tumorale della leucemia mieloide acuta e – in futuro – di altri tipi di tumore. Di questi e di altri progetti si è parlato venerdì a Milano nell’ambito del Nano World Cancer Day, un evento organizzato in Italia dalla Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale dei Tumori” e rivolto alla stampa, svoltosi in contemporanea in 13 Paesi, in cui i ricercatori hanno raccontato i loro obiettivi e il ruolo sempre più importante della nanomedicina nella lotta contro il cancro.
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