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IL POLITECNICO DI MILANO LANCIA NUOVO SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLA CROSTA TERRESTRE A TECNOLOGIE SATELLITARI INTEGRATE

Il nuovo sistema GIMS vuole fornire in tempo reale tutte le informazioni sui processi di deformazione del suolo capaci di mettere in pericolo la stabilità di ponti, strade e infrastrutture. Il nuovo sistema di monitoraggio a tecnologie integrate dei movimenti della crosta terrestre risulta estremamente preciso dell’orine di pochi millimetri.

Il progetto presentato oggi da GreD ,spin off del Politecnico di Milano basato a ComoNExT, studia, progetta e realizza soluzioni innovative e altamente personalizzate basate sulla geodesia , di quella branca di ricerca che si occupa della misura e della rappresentazione della Terra e tecniche geomatiche.

GIMS (Geodetic Integrated Monitoring System), nasce come nuovo sistema di monitoraggio a tecnologie integrate dei movimenti della crosta terrestre e sarà in grado di rilevare quei processi di deformazione del suolo ,quali cedimenti, smottamenti, inondazioni, affondamenti offrendo in modo tempestivo e preciso tutte le informazioni per poter intervenire anche in modo preventivo.

GIMS è un progetto internazionale coordinato dalla capofila GReD e il cui finanziamento, pari a 2.000.000 di euro, è stato messo a disposizione per il 70% da UE nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 e per il 30% dai soggetti partner di GReD.

In quanto applicazione di tecnologie di tele-rilevamento del suolo, il progetto GIMS rientra tra le attività messe in campo in relazione al tema dei cambiamenti climatici. Infatti la tipologia di eventi osservati nell’ambito di GIMS, come i movimenti terrestri, possono essere, seppure parzialmente, attribuibili a tale tipologia di fenomeno.

Presidente di GReD, e Professore Emerito del Politecnico di Milano Fernando Sansò in quanto soggetto coordinatore del progetto ritiene che il nuovo sistema di monitoraggio possa giocare un ruolo di primo piano all’interno dell’attività di controllo delle infrastrutture, per garantire livelli di sicurezza adeguati a salvaguardia della popolazione. D’altra parte GIMS si posiziona come sistema innovativo, dal momento che integra tecnologie solitamente concepite a compartimenti stagni. E’stato proprio l’uso combinato di sistemi satellitari diversi la carta vincente del progetto, testato sul territorio sloveno con risultati promettenti. GIMS costituirà un volano per lo sviluppo dell’intero campo di attività di GReD, e abilita a divenire interlocutori nell’ambito di operazioni rilevanti su scala nazionale.

Il progetto GIMS, infatti, si avvale simultaneamente di due tecnologie satellitari, ovvero GNSS (Global Navigation Satellite System) e SAR, solitamente utilizzate separatamente. Invece, l’idea di ricorrere ad entrambe in forma combinata è risultata performante, in quanto le due soluzioni sono state valorizzate nella reciproca complementarietà. GNSS e SAR sono due sistemi di antenne che recepiscono i segnali di sistemi satellitari differenti, rispettivamente Galileo e Copernico, le cui potenzialità non sono state finora mai sfruttate in forma integrata usando sensori a basso costo.

Ciò ha infatti permesso di contenere le soglie dei costi perché, facendo leva sulla sinergia generata da GNSS e SAR, si è potuto evitare di ricorrere alle componenti hardware di fascia di prezzo eccessivamente elevata. Naturalmente senza compromettere i risultati attesi in fase di progetto, ovvero la capacità di fornire con tempestività informazioni sul movimento del suolo con un’elevata risoluzione spaziale e temporale. L’inquadramento nella fascia cost effective, parallelamente, permette a GIMS di potere essere anche collettore di dati ambientali per reti intelligenti (smart landscape/smart city).

Il sistema funziona anche in chiave predittiva, in quanto è in grado di lanciare warning in vista di possibili movimenti della crosta terrestre. Ciò può essere inserito all’interno di un sistema di gestione proattivo della manutenzione infrastrutturale, con l’obiettivo di pianificare interventi anche nel breve periodo.

Finora il progetto GIMS è stato testato in territorio sloveno, precisamente nelle aree di Vipava e Potoska per rilevare i movimenti in corso che interessano le due frane e le loro risposte a driver esterni. Nel quadro di queste operazioni, sono state installate 15 stazioni GNSS.