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Presentati a Roma i risultati di quasi 20 anni di indagini negli ecosistemi forestali italiani del programma Con.Eco.For.
L’azoto è un fattore importante insieme al clima e alla struttura dei boschi, nel determinare l’accrescimento delle foreste. Ogni anno nei nostri boschi si depositano tra 4 e 29 kg di azoto per ettaro.
Questi alcuni dei risultati emersi durante l’incontro che si è svolto a Roma dal titolo “Too much of a good thing”: deposizioni di azoto ed ecosistemi forestali in Italia” organizzato dal Corpo forestale dello Stato che, che con la sua attività, vigila sulle condizioni delle foreste italiane anche attraverso il programma CONECOFOR, Controllo Ecosistemi Forestali.
Obiettivo della manifestazione era illustrare i dati di quasi venti anni di indagini sugli ecosistemi forestali italiani condotti e supervisionati dal Corpo forestale insieme agli Enti Regionali, agli Enti di Ricerca e società di consulenza. I delegati di questi Enti, Università e Società costituiscono un Gruppo di valutazione integrata e combinata dei dati che, sotto il coordinamento della Forestale, oltre a contribuire alla pianificazione tecnico-scientifica delle attività di monitoraggio, curano pubblicazioni e rapporti tecnico-scientifici.
Lo studio è stato recentemente pubblicato su un’importante rivista internazionale (Global Change Biology – http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/gcb.12552/abstract).
Durante l’attività scientifica sono stati verificati gli effetti della deposizione di azoto sulla chimica del suolo e sulla nutrizione degli alberi. Nei ventisei siti presi in esame sono stati superati i carichi critici di azoto, con possibile rilascio di sostanze azotate nelle acque superficiali ed effetti sulla biodiversità vegetale. Di contro, per ogni kg di azoto, è stato verificato un aumento dello 0.13–0.14% di carbonio sequestrato nel legno delle foreste esaminate, vale a dire mediamente circa 159 kg di carbonio per kg di azoto ogni anno, con forte variabilità tra foresta e foresta. Ciò ha un effetto positivo sulla riduzione della CO2 presente in atmosfera.
Il monitoraggio di lungo termine ha fornito la prova che anche le foreste del sud Europa sono influenzate dall’azoto. La prosecuzione degli studi nel futuro consentirà di capirne meglio i meccanismi e, soprattutto, la sostenibilità, oltre a poter evidenziare, qualora si presentassero, impatti negativi sulla diversità e la salute delle nostre foreste.
Sono state, inoltre, presentate iniziative di ricerca e monitoraggio recentemente finanziate da fondi nazionali (PRIN) ed europei (LIFE+) che stanno per iniziare e che consentiranno, nel prossimo futuro, di approfondire la conoscenza dei meccanismi di risposta delle foreste all’azoto e all’inquinamento atmosferico in un’area europea ad alta suscettibilità per l’impatto dei cambiamenti climatici.
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