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NON DIMENTICHIAMO FUKUSHIMA ( fotogallery)

A tre anni esatti dal disastro nucleare di Fukushima, Greenpeace ricorda la catastrofe radioattiva che nel marzo 2011 ha cambiato la vita di centinaia di migliaia di cittadini nipponici. 
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 A Tokyo, Hong Kong e in diverse città europee – Budapest, Varsavia e Bucarest – attivisti di Greenpeace hanno manifestato per non dimenticare le vittime di Fukushima e per un futuro energetico libero dal nucleare.

Si contano ancora i danni dell’esplosione di Fukushima: l’ultimo allarme internazionale oltre al continuo aumento di tumori , soprattutto nei bambini,  è quello del pesce radioattivo. La TEPCO, ovvero la società giapponese che gestisce la centrale nucleare sede dell’incidente, non ha mai nascosto la gravità della situazione.Secondo gli ultimi aggiornamenti sono state riscontrate ingenti dosi di radiazioni nelle acque del Pacifico. Il rischio di contaminazione per il pesce, quello che finisce anche sulle nostre tavole, è altissimo.

Shinji Kinjo, direttore di una task force dell’Autorità di regolamentazione nucleare ha parlato senza mezzi termini di  “una situazione di emergenza”.
I numeri del restano parlano chiaro: il livello di radiazioni nei pressi di tre serbatoi contenenti acqua contaminata nella centrale giapponese di Fukushima è 18 volte superiore a quello registrato il 22 agosto, ossia  1.800 millisievert l’ora contro i 100 di fine mese scorso (quando, in seguito alla perdita di un serbatoio l’agenzia per la sicurezza nucleare aveva elevato il livello di gravita’ dell’incidente da 1, corrispondente ad anomalia, al 3, corrispondente ad incidente grave. Si tratta di un livello di radioattività che potrebbe uccidere una persona dopo appena quattro ore di esposizione.

Acqua del Pacifico contaminata: quali pesci sono radioattivi?

E questo aumento potrebbe giustificarsi proprio con l’infiltrazione di acqua contaminata.  Acqua del Pacifico: la stessa in cui nuotano molti pesci destinati al commercio internazionale, Italia inclusa. Tra le specie di pesci più a rischio ci sono i tonni rossi. Questi animali migratori sono stati individuati proprio come “vettori di diffusione di radionuclidi”

FOTOGALLERY-

Greenpeace
Andrea Pinchera, direttore comunicazione Greenpeace Italia
Massimo Guidi, video e foto Greenpeace Italia