Scienze agro-alimentari

Nuova scoperta sull’olio d’oliva arriva da studiosi di Neurobiologia.

LE NUOVE VIRTU’ DELL’OLIO DI OLIVA

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Le virtù curative e benefiche dell’olio d’oliva sono note da secoli: già nel 400 a.C. il padre della medicina Ippocrate da Cos lo definiva “la medicina migliore” e più volte nelle opere di Omero viene descritto come “il liquido d’oro”. Oggi, grazie a un esperimento condotto da ricercatori dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia (Ibcn) del Cnr di Roma, siamo in grado di comprendere meglio il ruolo protettivo svolto dai polifenoli, composti di origine naturale di cui l’olio d’oliva è ricchissimo. I polifenoli conferiscono all’olio stabilità, qualità nutrizionali e salutistiche oltre che peculiarità sensoriali.

Questi composti però sono una famiglia assai variegata e diversificata. Si dovrebbe infatti parlare correttamente della classe chimica dei polifenoli. Innanzitutto bisognerebbe distinguere tra fenoli lipofili, i tocoferoli, e quelli idrofili. I primi si ritrovano anche in altri oli e grassi di origine vegetale mentre i secondi sono quasi un’esclusiva dell’olio extra vergine d’oliva.

Proprio perchè esclusivi dell’olio extra vergine d’oliva concentreremo la nostra attenzione proprio sui fenoli idrofili.
Nell’oliva se ne possono distinguere ben 7 diverse sottofamiglie: antocianine, flavonoidi, falvoni, acidi fenolici, alcoli fenolici, secoridoidi e acidi idrossicianimidici.
Nell’olio extra vergine di oliva invece si può riscontrare la presenza di: acidi fenolici, alcoli fenolici, secoridoidi, lignani e flavoni.

I risultati dell’esperimento sono riportati su ‘Nutrition’: “In passato diversi studi hanno mostrato come la presenza di polifenoli nella dieta possa proteggere contro il cancro e le malattie cardiometaboliche e neurodegenerative”, spiega il ricercatore Marco Fiore (Ibcn-Cnr), tra gli autori della ricerca. “Lo scopo del nostro esperimento è stato dimostrare se la somministrazione di polifenoli estratti dall’olivo (Olea europaea L.) potesse avere effetti sui livelli di Nerve growth factor (Ngf) e Brain-derived neurotrophic factor (Bdnf), due categorie di polipeptidi appartenenti alla famiglia dei fattori di crescita che sono in grado di stimolare l’incremento dei neuroni, la proliferazione e la differenziazione del cervello dei mammiferi”.

La sottofamiglia di fenoli idrofili maggiormente attiva a livello biologico è quella dei secoridoidi. Ormai sono numerosi gli studi su alcune delle molecole che compongono questa sottofamiglia, in particolare, oleuropeina, idrossitirosolo e derivati. L’oleuropeina aglicone, ad esempio, è molto attiva nell’inibirel’aggregazione piastrinica nel sangue. Inoltre proprio i secoridoidi mostrano un effetto, anche a basso dosaggio, nella protezione dall’ossidazione delle lipoproteine. Come pure riducono i danni ossidativi a carico degli eritrociti, suggerendo un effetto antitrombotico e preventivo contro l’arteriosclerosi. Se non bastasse l’oleuropeina aglicone, per alcune forme di cancro, riduce la proliferazione delle cellule tumorali.

Sebbene quindi non si deve parlare dell’olio extra vergine di oliva come un medicinale, i positivi effetti sulla salute umana sono stati dimostrati anche “in vivo” e non solo attraverso analisi di laboratori, ovvero “in vitro”. Ma soprattutto alcuni dei benefici sulla salute umana sono stati direttamente correlati con la presenza di taluni fenoli idrofili specifici dell’olio extra vergine d’oliva.

I ricercatori hanno trovato un aumento di Ngf e Bdnf “in aree cerebrali cruciali del sistema limbico e dei bulbi olfattori, che svolgono un ruolo fondamentale nell’apprendimento, nei processi di memorizzazione e nella migrazione e proliferazione delle cellule endogene progenitrici presenti nel cervello”, prosegue il ricercatore.

I polifenoli sono molecole presenti in una varietà estremamente ampia di piante, vegetali e prodotti da essi derivati, quali la vite, il vino, té, mirtilli, cacao e cioccolata. L’azione benefica dei polifenoli dell’olio, in particolare, è già da tempo riconosciuta dalla European Food Safety Authority e dall’americana Food and Drugs Administration, che raccomandano un consumo quotidiano di due cucchiai di olio crudo al giorno per contribuire a prevenire l’insorgere di malattie cardiovascolari, infiammazioni e per contrastare lo stress ossidativo indotto dai radicali liberi.

“Per questo motivo, è stato ipotizzato un possibile ruolo protettivo dei polifenoli contro alcune patologie notoriamente caratterizzate da una produzione eccessiva di radicali liberi quali tumori e malattie neurodegenerative”, conclude Fiore. “Dai risultati ottenuti, suggeriamo inoltre che i polifenoli dell’olio extra vergine d’oliva possano potenziare la neurogenesi del cervello, proteggendolo contro la neurodegenerazione correlata all’età e svolgendo un’azione anti-invecchiamento”.

Fonte: Marco Fiore, Istituto di biologia cellulare e neurobiologia (Ibcn-Cnr), Roma

 ‘Effects of olive polyphenols administration on nerve growth factor and brain-derived neurotrophic factor in the mouse brain’ (Nutrition. 2013 Apr;29(4):681-7) –