Genetica

Il tumore al cervello nella donna colpisce i tre domini principe della sua sessualità :( identità sessuale , femminilità, maternità, erotismo, ruolo sociale), funzione sessuale e relazione di coppia.

 

4° convegno “Tutta Cuore e Cervello”

 

I TUMORI CEREBRALI SI TINGONO DI ROSA

Tra gli argomenti affrontati, le problematiche che una donna si trova a dover affrontare

a seguito di una diagnosi di tumore cerebrale, tra cui l’impatto delle terapie oncologiche

sulle diverse dimensioni della sessualità femminile e sulla maternità

Milano, 6 Marzo 2013– Il 4° convegno sulla MEDICINA DI GENERE organizzato dalla Fondazione Istituto Neurologico ‘Carlo Besta’ a pochi giorni dalla celebrazione della Festa della Donna, con il contributo dei maggiori esperti italiani della materia,ha approfondito le problematiche che una donna si trova a dover affrontare a seguito di una diagnosi di tumore cerebrale. Interventi scientifici verranno alternati da testimonianze di donne che sono state colpite da questa patologia.

            Il convegno, organizzato e presieduto da Barbara Garavaglia, Presidente del Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (C.U.G.) della Fondazione Besta, è stato introdotto dai saluti di Pierluigi Zeli, Direttore Generale della

 Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”, e da Carolina Pellegrini, Consigliera di Parità della Regione Lombardia.

            Nella sessione mattutina sono intervenuti Amerigo Boiardi, primario emerito dell’U.O. Neuroncologia Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Rossella Merli, neurochirurgo degli Ospedali Riuniti di Bergamo, i neurologiGaetano Finocchiaro, Antonio Silvani,Marica Eoli della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e Alessandra Graziottin, del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica Ospedale San Raffaele Resnati.

            “Il tumore al cervello– ha spiegato Alessandra Graziottin –  è il paradigma di come un tumore possa colpire i tre domini principe della sessualità della donna: identità sessuale (composta di femminilità, maternità, erotismo, ruolo sociale), funzione sessuale e relazione di coppia”.

            “Un approccio multidisciplinare qualificato  – ha aggiunto Graziottin– può aiutare le donne operate al cervello, e i loro partner, a recuperare una migliore qualità di intimità ed erotismo, se desiderati”.

            “Infine– ha poi concluso Alessandra Graziottin -, è necessaria una maggiore disponibilità dei medici a parlare anche di sessualità con le loro pazienti. La collusione del silenzio domina. Segno che il problema c’è e  che il tabù ad affrontarlo dipende anche dalla chiusura del personale sanitario. In positivo, c’è oggi una crescente richiesta da parte delle donne di migliorare la  loro qualità di vita. Molte trovano per la prima volta il coraggio di affrontare l’insoddisfazione della propria intimità  sessuale proprio combattendo il loro  tumore. Moltissime vogliono ritrovare un’intimità smarrita o ferita a causa di mesi e anni di cure”.

            “Ogni anno in Italia – ha ricordato Gaetano Finocchiaro, neurologo della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta – circa 8000 persone si ammalano per un tumore del sistema nervoso – . Più alta è poi la percentuale di pazienti affetti da metastasi al sistema nervoso che partono da tumori originati in un altro organo. In generale nei tumori cerebrali la frequenza maggiore è a carico del genere maschile. Questo è particolarmente vero per il più frequente tra questi, il glioblastoma multiforme. Una importante eccezione è costituita dal meningioma. Si tratta in realtà di un tumore che non origina dal tessuto nervoso, ma dalle meningi, che lo circondano. Il meningioma è il più frequente tumore endocranico ed è, in circa l’80% dei casi, benigno”.

               “La rimozione chirurgica – ha concluso Finocchiaro –può permetterne la guarigione. I meningiomi atipici o anaplastici, invece, tendono a recidivare e richiedono spesso interventi ripetuti e il trattamento con radioterapia. I meningiomi esprimono recettori per estrogeni e progesterone e possono crescere notevolmente durante la gravidanza”.

            Nel pomeriggio sono state date informazioni su come le istituzioni possono aiutare le donne malate ad affrontare le problematiche sociali e di vita quotidiana che la malattia produce. Saba Motta, responsabile della Biblioteca Scientifica e del Paziente, ha illustrato l’esperienza del Besta con il Punto Informativo Neuro-Oncologico (P.I.N.O.), un servizio di supporto e accoglienza rivolto ai pazienti oncologici e ai familiari per rispondere al bisogno informativo e facilitare il rapporto medico-paziente. Gli utenti che accedono annualmente al servizio sono circa duecento, ma da giugno 2012 a febbraio 2013 sono state già soddisfatte 274 richieste di informazioni.  Tuttavia gli argomenti chiesti sono molti di più, nel senso che ogni persona domanda informazioni su più aspetti della malattia e spesso ritorna al punto di accoglienza e informazione per approfondimenti. Fra il materiale informativo maggiormente richiesto troviamo il libretto sui Tumori Cerebrali, a seguire  i Diritti del Malato, i trattamenti, l’alimentazione e quelli che riguardano la sfera psicologica, affettiva e comunicativa. Nello stesso periodo i fruitori del Punto Informativo sono stati 138, di cui circa il 70% donne. Per quanto riguarda la tipologia di utenza che ha avuto accesso al servizio, i pazienti rappresentano il 48%  seguiti dai  familiari di vario grado (40%).

            La psicologa Claudia Finocchiaroe laneurologaElena Lamperti, a loro volta, hanno illustrato le strategie di supporto che l’Istituto Besta ha attivato per i pazienti e loro caregiver come i corsi di rilassamento.

  Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta

Enrica Alessi –

Sergio Vicario