Comunicazioni ScientificheGeneticaIstituzioni sanitarieNeuroscienzeSocietà scientifiche

La Sapienza e il Policlinico Umberto I inaugurano il restauro dello storico edificio del 1889 sede della Scuola Chirurgica Romana

La cerimonia si svolge nell’ambito delle attività in programma per la XI Giornata nazionale della prevenzione delle malattie cardiovascolari e respiratorie

Aula Valdoni, Dipartimento Cuore e grossi vasi – Policlinico Umberto I – viale del Policlinico 1

CHIR05

Venerdì 23 alle ore 15.00 sarà inaugurato presso il             Policlinico Umberto I di Roma il restauro conservativo dello   storico edificio, progettato nel 1889 dall’architetto Giulio       Podesti, che ospita la Clinica Chirurgica, sede della grande scuola chirurgica romana di Francesco Durante, Roberto     Alessandri, Raffaele Paolucci e del luminare della chirurgia e della cardiochirurgia Pietro Valdoni.

Presenzieranno all’evento il Cardinale Attilio Nicòra, già Presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria dello Stato della Città del Vaticano, il Presidente del Senato della Repubblica  Pietro Grasso, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin,  il Presidentedella Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Sindaco di Roma Ignazio Marino, il Senatore Guido Viceconte.

Faranno gli onori di casa il Rettore della Sapienza Luigi Frati e il Direttore Generale del Policlinico Umberto I Domenico Alessio.

 La cerimonia s’inserisce nell’ambito delle attività previste per la XI Giornata nazionale della prevenzione delle malattie cardiovascolari e respiratorie in programma il 23 e il 24 maggio presso l’aula Valdoni  del Policlinico Umberto I.

L’iniziativa congressuale, organizzata dal Direttore del Dipartimento Cuore e Grossi Vasi della SapienzaCarlo Gaudio, curerà la formazione di 200 medici del territorio, di studenti e di specializzandi, sui principali temi della prevenzione cardiovascolare e respiratoria. L’evento è patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Presidenza della Giunta e dal Consiglio della Regione Lazio, dal Comune di Roma.

Uno spazio centrale del corso, accreditato presso il Ministero della Salute, sarà dedicato alla prevenzione cardiovascolare a costo zero, attuabile tramite cambiamenti dello stile di vita,  obiettivo virtuoso dei sistemi sanitari, altrimenti oberati da costi crescenti e sempre più insostenibili.  Interverrà sul tema l’alimentarista Giorgio Calabrese.

La giornata del 24 maggio sarà dedicata alla presentazione delle terapie farmacologiche più attuali e alle ultime sofisticate e innovative tecniche per immagini. Interverranno esponenti prestigiosi della cardiologia nazionale e internazionale come Carlo Di Mario del Royal Brompton Hospital di Londra. Quest’ultimo presenterà le più moderne tecnologie utilizzabili nella cardiologia interventistica per la cura e la prevenzione dell’infarto miocardico.

Si parlerà anche dei nuovi percorsi terapeutici nelle patologie bronco-polmonari e nelle infezioni respiratorie.

Focus

Due le grandi novità nella cura e nella prevenzione delle patologie cardiovascolari:

nuovi farmaci anticoagulanti orali a dose fissa, destinati a sostituire i farmaci tradizionali. A differenza di quest’ultimi, i nuovi anticoagulanti orali, indispensabili per la prevenzione degli eventi trombo-embolici nei pazienti con aritmie gravi come la fibrillazione atriale non valvolare, non richiedono prelievi ematici settimanali (necessari per poter dosare con precisione i farmaci di vecchia generazione), con enorme sollievo per i pazienti e miglioramento della qualità della vita, a fronte di una maggiore efficacia e sicurezza del trattamento.

un’altra grande novità è l’uso degli stent coronatici riassorbibili, piccole gabbiette di forma cilindrica, che rappresentano l’ultima novità nel campo della cardiologia interventistica, per riaprire le arterie coronarie ostruite da un trombo ed evitare l’infarto del miocardio. Si tratta di uno stent fabbricato con lo stesso materiale utilizzato per i punti di sutura riassorbibili. Il nuovo dispositivo, chiamato BVS (bioreasorbable vascular scaffold), una volta esaurito il proprio compito di tenere aperta la coronaria ostruita dal processo aterosclerotico e dalla trombosi, rilasciando un farmaco antinfiammatorio ed antiproliferativo, scompare. I nuovi stent riassorbibili, infatti, iniziano a dissolversi dopo sei mesi dalla loro applicazione, per sparire completamente nell’arco di circa 2 anni.