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INCONTRO A ROMA PER DIRE NO AL SECONDO CANALE INTEROCEANICO TRA ATLANTICO E PACIFICO ANCHE A CAUSA DELLA NAVIGABILITA’ DEL POLO NORD
ACCADEMIA KRONOS SI FA PROMOTRICE DI UN’INIZIATIVA PER EVITARE UN DANNO AMBIENTALE DI INAUDITA GRAVITA’ IN AMERICA CENTRALE
Accademia Kronos nella storica sala di Pietro da Cortona dentro i musei capitolini di Roma, ha presentato lo scorso martedì al pubblico gli ultimi studi relativi al fatto che il Polo Nord ormai è diventato navigabile per 4 mesi l’anno. Tra giugno e settembre dello scorso anno decide di navi mercantili l’anno già attraversato. Questo che si sta verificando al Polo Nord è un evento di portata epocale di gran lungo più drammatico di altri fenomeni come gli uragani ed i terremoti. Il fatto dovrebbe far riflettere seriamente tutti i governi del pianeta. In Italia, a differenza delle altre nazioni che ne hanno dato il giusto risalto in prima pagina, la questione sembra essere di secondaria importanza. Invece questa realtà sta a dimostrare che sono in atto sconvolgimenti climatici estremi di cui dovremmo seriamente cominciare a preoccuparci. L’occasione della conferenza, voluta anche dall’On. Marco Siclari
, delegato del sindaco di Roma, e dallo scienziato dell’Università di Modena Dario Sonetti, è stata quella di informare il pubblico e la stampa sulla decisione del governo del Nicaragua di avviare l’apertura di un secondo canale interoceanico tra il Pacifico e l’Atlantico. Un avventura <assurda e inutile>, così l’hanno definita i relatori, < un danno all’ambiente naturale inimmaginabile perché si distruggerebbe la vita del secondo lago d’acqua dolce più esteso dell’America Latina dopo il Titicaca e del grande fiume San Juan, nonché verrebbe rasa al suolo tutta la foresta pluviale posta tra la Costa Rica e il Nicaragua >. Per tale operazione, secondo i relatori, ci vorranno forse 20 o più anni. Sempre per i relatori, questo nuovo canale interoceanico, per motivi geologici, economici e ingegneristici, non potrà mai essere portato a termine. Nel frattempo però si saranno distrutti per sempre patrimoni naturalistici unici al mondo. Tra non molto sarà normale navigare liberamente sul Mare Artico per 7 o 8 mesi l’anno, in più i lavori per il raddoppio del Canale di Panama termineranno verso la fine del 2014, tutto ciò rende inutile l’apertura di un altro canale interoceanico. In alternativa Accademia Kronos ha presentato un progetto di ferrovia che dovrebbe collegare i due oceani e consentire in poche ore il trasporto di container da una nave all’altra all’ormeggio in due porti. Tale operazione potrebbe essere realizzata in meno di tre anni e costerebbe solo 3 miliardi di dollari contro i 32 del canale oceanico e non danneggerebbe più di tanto l’ambiente naturale.
Alla fine della conferenza Accademia Kronos si è fatta promotrice d’organizzare, entro poco tempo a Viterbo, un incontro tra gli ambasciatori della Costa Rica e del Nicaragua al fine di trovare un accordo tra i due governi e abbandonare così definitivamente l’idea di un altro “canale di Panama” .
Acqua, aumentano i pesticidi.Solo nel 2010 rinvenute 166 tipologie diverse
Roma – I pesticidi nelle acque italiane aumentano aggravando lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee. Nel 2010 infatti, sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi – a fronte dei 118 del biennio 2007-2008 che sono stati individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane. E’ questa la situazione descritta dall’ISPRA nel Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque 2013, realizzato dall’Istituto sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente. Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura – solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 ton. – ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo) impiegati in vari campi di attività. Anche se spesso basse, le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione.Inoltre, nel 34,4% dei punti delle acque superficiali e nel 12,3% dei punti di quelle sotterranee i livelli misurati risultano superiori ai limiti delle acque potabili. Le concentrazioni sono state confrontate anche con i limiti di qualità ambientale, recentemente introdotti, basati sulla tossicità delle sostanze per gli organismi acquatici. In questo caso il 13,2% dei punti delle acque superficiali e il 7,9% di quelli delle acque sotterranee hanno concentrazioni superiori al limite.
Il rapporto ISPRA, che analizza l’evoluzione della contaminazione sulla base dei dati raccolti a partire dal 2003, anche grazie alle maggiori dimensioni e completezza del monitoraggio rispetto al passato, mostra un aumento della frequenza di pesticidi nei campioni delle due tipologie di acqua prese in esame.
Per quanto riguarda la presenza di miscele nelle acque le analisi presentano fino a 23 sostanze diverse in un solo campione. A causa dell’assenza di dati sperimentali sugli effetti combinati delle miscele e di adeguate metodologie di valutazione, esiste la possibilità che il rischio derivante dall’esposizione ai pesticidi sia attualmente sottostimato e si impone una particolare cautela anche verso i livelli di contaminazione più bassi.
Le sostanze concepite per combattere organismi nocivi, infatti, sono potenzialmente pericolose anche per l’uomo. La rete ambientale e’ finalizzata alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici e non al controllo delle acque utilizzate per scopo potabile, ma, queste ultime, spesso attingono agli stessi corpi idrici e l’uomo un’esposizione indiretta ai contaminanti, attraverso, ad esempio, la catena alimentare.
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