Questa scoperta di scienziati americani, del gene ‘spia’, il WNT3, che indica la tendenza delle cellule staminali a evolvere in tessuti come pancreas, fegato e altri simili pubblicata il 6 giugno sul numero inaugurale della rivista ‘Cell Stem Reports’, potrebbe permettere di velocizzare il processo di sintesi di cellule specializzate a partire da staminali, riducendo i costi di produzione.
Dopo avere notato una correlazione tra l’espressione di questo gene in un gruppo di staminali e l’efficienza di queste cellule nel differenziarsi in pancreatiche, gli scienziati del Boston Children’s Hospital negli Stati Uniti, in collaborazione con la Duke University, hanno pensato che i livelli di espressione del gene WNT3 sarebbero stati un ottimo indicatore della capacità di un gruppo di staminali di evolversi in cellule ‘endodermiche’, quelle che costituiscono organi
come fegato, pancreas e visceri. Inoltre, i ricercatori hanno visto che, manipolando l’espressione di questo gene, è possibile potenziare l’efficacia delle staminali ad evolvere in endoderma. Le cellule staminali sono note per la loro capacità di ‘trasformarsi’ in qualsiasi tipo di cellula, per costituire i diversi tessuti e organi del nostro corpo. In realtà, alcune staminali sono più portate a formare tessuti detti endodermici; altre sono predisposte a formare tessuti mesodermici come reni, cartilagini e vasi sanguigni; infine esistono staminali ad hoc per la formazione di tessuti ectodermici: sistema nervoso, denti e cornee. Uno dei grossi problemi della ricerca sulle staminali è che non è possibile capire in anticipo a quale linea appartengono queste cellule, ovvero quale gruppo di tessuti o organi sono più predisposte a formare. Ne consegue che gli scienziati debbano utilizzare lo stesso metodo per differenziare più linee cellulari, e scegliere poi quale sia la linea migliore. Grazie alla scoperta di Wei Jiang e Yi Zhang del Boston Children’s Hospital, questo passaggio potrebbe essere evitato, sapendo in anticipo quando un gruppo di staminali è ‘buono’ per lo sviluppo di cellule endodermiche, ed evitando dunque di sviluppare più linee cellulari, risparmiando tempo. Ora gli scienziati vorrebbero ora trovare marcatori simili per gli altri tessuti. “Ci piacerebbe trovare altri marcatori e sviluppare un sistema di punteggio – spiega Yi Zhang, uno degli autori della ricerca – abbiamo bisogno di un modo semplice per individuare quali cellule utilizzare per la produzione di particolari tipi di cellule”.
fonte:molecularlab
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