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Vivere il paesaggio per salvaguardarlo dalla frammentazione

Fotografia. Antonio Ottomanelli, lunedì, 20 ottobre, al Politecnico di Bari

Vivere il paesaggio per salvaguardarlo dalla frammentazione: la fotografia strumento necessario per la sua conoscenza

 

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E’ necessario tornare a vivere il paesaggio assiduamente. Attraversarlo e sentirlo proprio. Penso che sia estremamente importante salvaguardare una visione complessa e continua del territorio, tutelare una sua conoscenza da una processo, in atto, di frammentazione; un processo di esclusione di parti di territorio, di rimozione di intere città; una cancellazione non dovuta al crollo o alla demolizione, ma all’abbandono nel tempo che segue. La fotografia è uno strumento necessario a costruire ponti di conoscenza, infrastruttura per una memoria viva. Questo è quello che cerco di fare con la fotografia, in Italia come in Medioriente”. Di ciò, ne è convinto Antonio Ottomanelli, architetto, ricercatore universitario, specialista in fotografia, che sarà ospite del Museo della Fotografia del Politecnico lunedì prossimo, 20 ottobre, ore 18:00, presso la Sala Espositiva del Museo (Campus Universitario).

L’obiettivo dunque, mediante la fotografia, è costruire un quadro unitario, globale, di un territorio trasfigurato; un paesaggio culturale e fisico ormai abituato al trauma del cambiamento. La fotografia è storicamente la pratica che prima di tutte ha originato, espresso e raccontato tali condizioni e per questo motivo è lo strumento più adatto ad analizzarlo anche in relazione alle sua evoluzione tecnologica. Paesaggio e fotografia dunque, formano un tutt’uno nell’opera di conoscenza e di condivisione. Argomenti questi, che verranno proposti nell’incontro di lunedì prossimo al Politecnico.

Antonio Ottomanelli, Studia Architettura a Milano e Lisbona. Fino al 2012 è professore aggiunto presso il Politecnico di Milano. Nel 2009 fonda IRA-C, piattaforma pubblica per la ricerca nel campo delle strategie urbane e sociali. E’ curatore capo di Planar, centro di ricerca sulla fotografia contemporanea con sede a Bari. Ha realizzato reportage in contesti di crisi in Italia e all’estero ed è attualmente impegnato nello studio e nella documentazione della condizione delle città e dei territori in stato di conflitto, con particolare attenzione agli effetti del rapporto contemporaneo tra le strategie di tutela della sicurezza collettiva e le forme di tutela della libertà privata. Negli ultimi quattro anni ha lavorato in Afghanistan, Iraq e Palestina. I suoi lavori sono stati pubblicati in riviste di architettura e geopolitica.

All’incontro, parteciperanno inoltre, Loredana Ficarelli e Pio Meledandri, rispettivamente responsabile scientifico e direttore artistico del Museo della fotografia del Politecnico. Ingresso libero.