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Il gelato così come le bevande gelide e i ghiaccioli, nel momento in cui entrano in contatto con il nostro palato possono recare dei forti mal di testa che, per buona sorte, persistono per pochi secondi.
Il motivo di questa reazione è da collegare alla veloce dilatazione dell’arteria cerebrale anteriore, un vaso sanguigno che nutre una parte del cervello, provocata dai liquidi a bassa temperatura.
Il dolore si determina contemporaneamente a una rilevante vasodilatazione della vena, per calmarsi non appena la quantità di sangue scende ai valori normali. Secondo un gruppo di ricercatori questo fenomeno è un meccanismo di protezione del cervello, che essendo molto sensibile alle basse temperature reagisce ai rapidi sbalzi aumentando l’afflusso di sangue caldo, ma visto che la scatola cranica è un involucro chiuso, una veloce estensione del volume di sangue in circolazione provoca emicranie e dolori molto forti.
Alcuni scienziati americani della Harvard Medical School di Boston, hanno presentato al convegno Experimental Biology 2012 tenutosi a San Diego i risultati di un test condotto su 13 persone volontarie, somministrando in rapida successione un bicchiere di acqua fredda e uno a temperatura ambiente, con l’impiego di una particolare cannuccia diretta verso il palato.
Per mezzo di un “doppler transcranico” hanno osservato in diretta cosa accadeva al cervello durante la prova, il dolore è proprio determinato dalla vasodilatazione dell’arteria cerebrale anteriore.
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